Campiglio, operai in nero e costretti a lavorare fuori orario: sequestrato un cantiere edile
I controlli dei militari tra Pinzolo, Madonna di Campiglio e Tre Ville
PINZOLO. Nei giorni scorsi, i carabinieri della stazione di Madonna di Campiglio, unitamente al personale del corpo di polizia locale delle Giudicarie, e in sinergia con il servizio lavoro della Provincia Autonoma di Trento, hanno dato il via a mirati controlli nei cantieri edili che stanno beneficiando del contributo economico statale del “110% per l’efficientamento energetico”.
In particolare, sono stati ispezionati due cantieri individuati rispettivamente in frazione Madonna di Campiglio e nel comune di Tre Ville, che impiegavano un numero di lavoratori medio giornaliero superiore ai 12 operai.
Ebbene, proprio in uno di questi due obbiettivi, sono stati identificati 15 lavoratori facenti capo a ben 5 ditte diverse alle quali erano stati sub-appaltati i lavori.
Tra questi, vi erano 3 operai di origine egiziana, in Italia con regolare permesso di soggiorno, impegnati nella installazione del cappotto termico per conto di una ditta edile di Brescia: essi risultavano privi di regolare contratto di lavoro e conseguentemente non erano stati mai versati a loro favore i contributi previdenziali e assistenziali previsti dalla normativa vigente.
Due di loro, inoltre, stavano lavorando in quel cantiere da oltre un mese, peraltro in condizioni precarie, con paghe giornaliere modeste e non in linea con quelle dei lavoratori regolarmente assunti, costretti a lunghi turni di lavoro e a pranzare solo con un panino portato in cantiere dal titolare dell’impresa.
Oltre alle sanzioni del caso pari a più di 20.000 euro (5.000 euro a dipendente in nero più una somma direttamente proporzionale alle giornate in cui gli operai sono stati impiegati “in nero”), il servizio lavoro ha disposto la sospensione dei lavori per la ditta bresciana fino al pagamento delle sanzioni e alla regolarizzazione dei lavoratori.