Al lavoro per ripulire il cimitero
Storo, prima giornata d’impegno per “Azione 19”: una cinquantina impiegati fino a metà dicembre
STORO. Sono una cinquantina: chi nel verde, altri in lavori socialmente utili, una parte come archivisti. Da ieri si sono ricompattati e da subito, già nel pomeriggio, sono stati messi all’opera a ripulire le aree cimiteriali, dove la crescita dell’erba era decisamente visibile. Stiamo parlando dei lavori socialmente utili di “Azione 19”, la cui realtà operativa fa riferimento alla Cooperativa Lavoro con sede a Borgo Lares, ieri rappresentata dal direttore Nicola Brocchetti e dalla facente funzioni Daniela Braghini. All’appello sono approdati in maniera puntuale per prendere posto nell’auditorium dove i dirigenti della coop predisponeva gli incartamenti da firmare in calce. In concomitanza con il primo impegno di stagione, venivano loro illustrate mansioni e regole a cui dovranno sottostare. Poi pranzo alla staffa e per molti di loro via ai lavori nei vari camposanti dove tra una tomba e l’altra c’era erba da sradicare. «Noi storesi da generazioni teniamo molto ai nostri defunti, però mai come quest’anno l’area cimiteriale risultava abbandonata a se stessa», si diceva da giorni sia da Gemma che da Luciano Pasi, rispettivamente gestori del bar al Marenar e dalla Nena al Raolt nella centralissima piazza Unità d'Italia.
Nell’occasione erano pure presenti l’assessora Stefania Giacometti e il collega Luca Butchiewietz: «È vero che rispetto ad altre realtà siamo partiti un po’ dopo, ma incombenze e burocrazia ci hanno condizionato. Sappiamo che la gente avrà da ridire, ma diversamente non sapevamo come dare corso ai lavori», avvertivano i due assessori. In paese è infatti voce diffusa che le squadre avrebbero dovuto iniziare l’attività almeno un mese prima (come appunto in altre zone della provincia) anziché “allungare” fino a dicembre, quando freddo e neve saranno loro addosso e quando il più delle volte risulterà quasi impossibile operare. Giacometti e Butchiewietz elencano comunque quanto si andrà a fare da qui fino al 15 dicembre. Le squadre sono sei e ognuna ha un referente al quale spetta gestire il gruppo e disporre il rapportino impegno quotidiano. Tra le “giacche verdi” ci sono veterani e non, ma anche alcuni al debutto assoluto con arnesi e tagliaerba: «Sono alla mia prima esperienza - anticipa infatti uno di loro - e intraprendo questa realtà lavorativa con impegno ma anche con un po’ di ansia».
©RIPRODUZIONE RISERVATA