caso pedri

Ginecologa scomparsa, l’assessora Segnana chiede scusa alla mamma di Sara

L’assessora aveva definito «fragile» la ginecologa che lavorava al Santa Chiara prima di scomparire: «Non ho conosciuto direttamente la dottoressa Pedri e mi scuso se ho travisato il suo carattere causando ulteriore dolore ai suoi famigliari»



TRENTO. «Chiedo scusa alla famiglia della dottoressa Pedri se ho utilizzato un termine non corretto in una risposta ad una domanda di un giornalista. Non ho conosciuto direttamente la dottoressa Pedri e mi scuso se ho travisato il suo carattere causando ulteriore dolore ai suoi famigliari». Lo ha detto l'assessora alla Salute della provincia autonoma di Trento, Stefania Segnana, al termine della sua relazione in Consiglio provinciale, convocato d'urgenza dalle minoranze per conoscere la situazione della sanità trentina.

Nel corso di un'intervista a un quotidiano l'assessora aveva definito "fragile" Sara Pedri, la ginecologa scomparsa in Trentino dal 4 marzo scorso. La madre della donna, Mirella Sintoni, aveva scritto al settimanale Giallo replicando: «Mia figlia non è fragile, un'immagine distorta e non veritiera». 













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