Già più di 1100 i profughi ucraini accolti in Trentino: iniziato l’inserimento dei bambini a scuola
A disposizione 2.344 posti letto grazie alla generosità di tante famiglie
TRENTO. Sono oltre un migliaio i profughi ucraini ospitati in Trentino dallo scorso 27 febbraio: sono 143 le persone presenti nelle strutture del sistema di accoglienza e 960 le persone passate dal Centro informativo per l'immigrazione della Provincia di Trento (Cinformi) e ospitate da privati, come indicano i dati registrati a partire dallo scorso 27 febbraio. Ed è iniziato, con il supporto del dipartimento istruzione, l'inserimento dei minori ucraini nelle classi scolastiche in Trentino, un modo per garantire una veloce integrazione e far percepire ai bambini una certa normalità dopo lo choc subito con la fuga dalla guerra.
I posti letto attualmente disponibili sono 2.344, compresi i 623 posti letto resi disponibili in famiglia, di cui 204 in uso dal sistema Cinformi e 200 in contrattazione.
"La strategia che abbiamo messo in atto fin dai primi giorni come sistema trentino si sta rivelando corretta e consente di dare una risposta soddisfacente. È quindi fondamentale continuare a mantenere questo coordinamento, per rendere il più possibile efficace il contributo che il nostro territorio sta dando, d'intesa con le altre Regioni e sotto la regia della Protezione civile nazionale", ha detto l'assessora provinciale alle politiche sociali Stefania Segnana nel secondo incontro del comitato Ucraina emergenza profughi (Cuep).
Tra le iniziative in atto, Segnana ha ricordato la pubblicazione di un volantino in lingua ucraina e italiana realizzato dalla Provincia con le prime azioni da compiere appena arrivati sul territorio nazionale, il tampone Covid entro le 48 ore, la quarantena precauzionale, la vaccinazione anti-Covid, il Green pass, le vaccinazioni non Covid in rapporto all'età, la registrazione e il rilascio del permesso di soggiorno per stranieri temporaneamente residenti (Stp). "Siamo ancora in periodo pandemico e risulta quindi fondamentale - ha ribadito l'assessora - fornire informazioni corrette sulle regole sanitarie".