la commemorazione

Fugatti: «Il 25 aprile è di chi si riconosce nella Costituzione»

Il presidente della Provincia di Trento è intervenuto a Palazzo Geremia alla cerimonia dedicata alla Festa della Liberazione. Annunciato un tavolo per l'ottantesimo anniversario, che cadrà nel 2025



TRENTO. «Il 25 aprile non può essere patrimonio di una parte perché appartiene a tutti coloro che si riconoscono nella nostra Costituzione, dal singolo cittadino fino alle più alte cariche istituzionali». Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha esordito così a Palazzo Geremia, sede del Comune di Trento, dove si è svolta la cerimonia dedicata alla Festa della Liberazione. Fugatti ha anche annunciato la prossima costituzione di un tavolo per l'ottantesimo anniversario del 25 aprile 1945.

Fugatti: «Il 25 aprile è la festa di tutti, in Trentino ha favorito l'autonomia»

«La nostra autonomia fu un modo per disinnescare i confitti nati dagli effetti devastanti degli opposti nazionalismi». Con queste parole il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha sottolineato il legame profondo che c'è tra la Resistenza al Nazifascismo e la nascita dell'autonomia in Trentino. Nel suo intervento a Palazzo Geremia, sede del Comune di Trento, Fugatti ha ha articolato il suo intervento fra passaggi storici (con l’omaggio alle vittime come Mario Pasi o don Narciso Sordo), fino alla condanna dell’aggressione russa ai danni dell’Ucraina e all’impegno per mantenere viva una memoria attiva, per giovani e studenti in primis, ma rivolta a ogni generazione che crede nella democrazie e nella libertà. Il presidente ha poi annunciato la prossima costituzione di un tavolo per l’ottantesimo anniversario della Liberazione, che cade nel 2025. 

 

Preceduto dalla deposizione di corone d’alloro e da un corteo nelle vie centrali della città, l’appuntamento ha richiamato un folto pubblico - fra i molti anche il vicepresidente Mario Tonina e l’assessore Mirko Bisesti, oltre che parlamentari, il presidente del Consiglio Walter Kaswalder e altri consiglieri provinciali, esponenti della magistratura e delle istituzioni dello Stato - nel salone di rappresentanza del palazzo di Via Belenzani.

Qui, dopo il contributo del Coro Bella Ciao, si sono susseguiti gli interventi del sindaco Franco Ianeselli, del presidente Maurizio Fugatti, del commissario del governo, Filippo Santarelli, di Mario Cossali presidente della sezione trentina di ANPI e di Giuseppe Ferrandi direttore della Fondazione Museo storico del Trentino.

Fugatti ha articolato il suo intervento fra passaggi storici (con l’omaggio alle vittime come Mario Pasi o don Narciso Sordo), accenni alla nostra stessa autonomia (dal movimento ASAR al ruolo di Alcide De Gasperi perché «la nostra autonomia fu un modo per disinnescare i confitti nati dagli effetti devastanti degli opposti nazionalismi»), fino alla condanna dell’aggressione russa ai danni dell’Ucraina e all’impegno per mantenere viva una memoria attiva, per giovani e studenti in primis, ma rivolta a ogni generazione che crede nella democrazia e nella libertà.













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