Finge che ci sia un bambino chiuso in auto: denunciato
Nei guai per procurato allarme. In realtà aveva lasciato solamente le chiavi all’interno del mezzo
BRESSANONE. Sarà denunciato con ogni probabilità per procurato allarme il giovane extracomunitario che l'altra sera ha allertato il numero unico di emergenza segnalando un bambino chiuso in auto, quando invece aveva semplicemente chiuso le chiavi all'interno della stessa. Sono stati allertati i vigili del fuoco volontari di Millan che hanno ricevuto la segnalazione per un bimbo chiuso in un’auto posteggiata davanti al supermercato Eurospar di Millan.
Sono stati minuti concitati che hanno fatto arrivare in pochi minuti una dozzina di soccorritori a sirene spiegate. Da qui è iniziata la disperata ricerca di una Ford Escort di colore blu, dentro la quale era stata segnalata la presenza di un bambino di pochi mesi.
Nel frattempo, sul posto si sono portati anche due carabinieri a bordo di una pattuglia del radiomobile, che hanno dato man forte ai pompieri nella ricerca. Tutto inutile, dell’auto segnalata non c’era alcuna traccia. Inizialmente si è così pensato ad un errore del segnalatore nel fornire l’indirizzo del parcheggio ma, una volta contattata nuovamente la centrale del numero unico di emergenza, è stato confermato il parcheggio del supermercato Eurospar di Millan.
Non trovando nessuno sul luogo della segnalazione, la centrale d’emergenza ha nuovamente contattato il mittente della telefonata che, in un italiano un po' stentato, ha ammesso di essere ritornato a casa per prendere le chiavi di scorta della sua auto e di essere ritornato sul posto per ritirarla. Da qui il sospiro di sollievo da parte dei soccorritori, ma anche la rabbia per un allarme del tutto immotivato che ha fatto accorrere sul posto una dozzina di vigili del fuoco e sanitari per nulla. I carabinieri hanno così fatto arrivare sul posto il cittadino extracomunitario che ha lanciato l'allarme, che ha ammesso le sue responsabilità, giustificandosi con un problema di comunicazione con la centrale d'emergenza.
Lo stesso ora rischia una pesante denuncia per procurato allarme (articolo 658 del codice penale) che prevede l’arresto fino a sei mesi o un’ammenda fino a un massimo di 516 euro.