Finanza, in un anno scoperti 112 evasori totali in Trentino Alto Adige
In occasione della festa della Gdf, i numeri del 2020. E il generale Maccani ha ricordato che il lavoro dei Finanzieri “può regalare un sorriso a chi ha perso la fiducia”
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TRENTO. Lotta alle frodi fiscali, tutela della spesa pubblica e contrasto alla criminalità organizzata. Queste sono le rotte sulle quali, in via prioritaria, si sono concentrati gli sforzi della Guardia di Finanza in Trentino Alto Adige nel 2020.
Gli interventi ispettivi eseguiti sono stati oltre 9.600 e le indagini complessivamente delegate dalla magistratura ordinaria e contabile più di 600.
I dati sono stati resi noti a Trento in occasione del 247esimo anniversario di fondazione del Corpo della Guardia di finanza.
Contro l'evasione e le frodi fiscali sono state concluse 87 indagini di polizia giudiziaria, a cui si aggiungono circa 400 interventi fra verifiche e controlli a tutela del complesso degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali.
Sono state denunciate 159 persone responsabili di reati fiscali, il 78% dei quali riguarda gli illeciti più gravi di emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, omessa dichiarazione, occultamento di documentazione contabile ed indebita compensazione.
Le relative attività investigative e di controllo hanno consentito di sequestrare disponibilità patrimoniali e finanziarie per circa 4,3 milioni di euro e, al contempo, di proporne il sequestro per ulteriori 26,3 milioni di euro.
Scoperti anche 30 casi di frodi all'Iva e 15 casi di evasione fiscale internazionale, nonché 112 evasori totali, soggetti che, pur avendo svolto attività produttive di reddito, sono risultati completamente sconosciuti al fisco, evadendo complessivamente circa 2,6 milioni di Iva.
Sono stati individuati, inoltre, 117 datori di lavoro, di cui uno tratto in arresto per il reato di caporalato, che hanno impiegato 1.591 lavoratori "in nero" o irregolari.
Nel settore delle accise sono stati eseguiti 27 interventi, denunciate 17 persone all'autorità giudiziaria competente e sequestrate circa 600 tonnellate di carburante, per un ammontare complessivo di accisa evasa pari a circa 39 mila euro.
Su 34 interventi effettuati presso sale giochi e centri di scommesse, sono state riscontrate irregolarità nel 12% dei casi, con la denuncia di 2 persone.
Ed ecco alcuni stralci del discorso del comandante regionale, il generale Ivano Maccani che non ha mancato di ringraziare tutti i suoi finanzieri.
“Apprezzare il nostro lavoro significa condividere la lotta di chi si impegna per evitare che i soldi pubblici, destinati a sostenere le famiglie e l’occupazione, siano sottratti ai veri poveri, per recuperare dai cittadini fiscalmente disonesti soldi da destinare alla costruzione di scuole, al pagamento delle pensioni, a sostenere il sistema sanitario, per impedire alla criminalità organizzata di infiltrarsi nei gangli dell’intermediazione finanziaria, dei mercati e dei tessuti economico- produttivi.
Il dialogo costruttivo, da tempo avviato, con enti locali, università, associazioni di categoria, sindacati, affinché l’impegno contro la criminalità economica e finanziaria ed ogni altra forma di illegalità diventi un obiettivo sempre più socialmente condiviso, ha, infatti, già dato i suoi frutti, ha già prodotto risultati importanti.
Se da un lato possiamo dire che tra noi nessuno era allenato a questo stress (il riferimento è alla pandemia, ndr) dall’altro, possiamo affermare che l’antidoto che interviene quando una comunità in difficoltà si trova ad affrontare una situazione critica è la solidarietà.
Tutti ci siamo dimostrati più disponibili prodigandoci a fornire assistenza e supporto soprattutto ai colleghi, ai cittadini più deboli.
Se è vero che la crisi sta per essere superata e le porte di case, edifici pubblici, imprese si sono riaperte e tutti noi ci stiamo riversando fiduciosi nelle vie e piazze della nostra splendida regione è anche vero che non dovremo mai dimenticare questi tempi in cui siamo stati più vicini, più uniti.
Dobbiamo infatti farne tesoro chiudendo questi scorci di vita passata nel cassetto della nostra memoria, peraltro consci che facciamo un mestiere che ci consente di poter incidere anche sulle entrate ed uscite dello stato, aumentandole e tutelandole con il fine ultimo di poter far rialzare lo sguardo alle tante famiglie che ce l’hanno basso, di poter regalare un sorriso a chi ha perso la fiducia nel futuro".