Val di Fiemme, ancora truffatori online, questa volta di assicurazioni
Il premio è basso e conveniente, l'operatrice telefonica gentile, ma poi scompare. Denunciata una donna di nazionalità romena. Versamenti Postamat: il venditore invece che ricevere il denaro lo versa. Denunciati altri due stranieri
CAVALESE. Oltre ai raggiri per acquisti di beni mai recapitati, iniziano anche le vendite fittizie di assicurazioni. Purtroppo i truffatori approfittano delle persone che in buona fede, vengono allettati da “un buon affare” ma in realtà dietro a molti annunci si cela la “fregatura”.
E’ successo ad un uomo della Val di Fiemme che dovendo rinnovare l’assicurazione del proprio veicolo, ha consultato il web per verificare le varie proposte delle compagnie assicurative on-line. Non avendo particolari esigenze, avenddo solo un veicolo utilizzato per motivi di lavoro, l’uomo ha verificato quale fosse la compagnia che offriva una copertura base, da spendere poco. Trovata! Il nome della compagnia non è noto ma consultando il dettagliato sito internet, sembra non ci siano problemi; nella voce “contatti” appare anche un numero di telefono.
E’ bastata una telefonata e l’operatrice è risultata molto cordiale e disponibile. Una volta inviata la copia della carta di circolazione, hanno verificato i dettagli del veicolo e da questi hanno quantificato il premio dell’assicurazione. Conveniente: solo 340 euro all’anno. Affare fatto! Eseguito il versamento richiesto e nel giro di poco tempo è arrivato il certificato di assicurazione.
Peccato però che c’è stato un errore: nella trascrizione dei dati, è stato inserito il nominativo del vecchio proprietario del veicolo. Il malcapitato contattava la compagnia per segnalare l’errore ma caso vuole che a causa di un black-out erano stati persi tutti i dati, pertanto ha dovuto inviare nuovamente la documentazione.
Da quel momento, silenzio! Nessuno ha più risposto al telefono o alle mail spedite. Gli accertamenti eseguiti e l’attività di indagine svolta dai carabinieri di Cavalese hanno permesso di scoprire l’autrice della truffa che è stata denunciata. Si tratta di una donna di nazionalità romena, nota alle forze dell’ordine, per altre truffe e raggiri operati in ambito nazionale.
La trappola del Postamat. Anche le vendite on line non sono sicure. I carabinieri ricordano anche che non è possibile ricevere pagamenti ricaricando il proprio bancomat presso uno sportello Postamat perché in tutti i casi dietro si nasconde una truffa.
I truffatori sono abili oratori, ubriacano di chiacchiere l’ignaro venditore. Si mostrano molto interessati all’oggetto messo in vendita dal malcapitato tanto da essere disposti, pur di accaparrarsi l’affare, a pagare anche una cifra maggiore a quella richiesta spingendo il venditore ad eseguire subito la transazione.
I malviventi invitano il venditore a recarsi al più vicino sportello Postamat per ricevere la cifra pattuita, approfittando del fatto di avere a che fare con una persona che non conosce tipo di operazioni; lo istruiscono passo passo su come operare, continuando a parlare, chiedendo ulteriori informazioni sulla merce in vendita ma in realtà stanno facendo eseguire un versamento su una carta postepay, a loro favore senza che l’interlocutore si renda conto di ciò che sta facendo.
Solo una volta uscito lo scontrino, viene scoperto che anziché ricevere del denaro, quel denaro è stato speso a favore di uno sconosciuto che nella maggior parte dei casi rimane ignoto perché sia la carta Postepay che il numero di telefono appartengono a terze persone ignare di avere intestato quella carta di credito o quel numero di telefono.
Negli ultimi mesi sono in aumento questo tipo di truffe ma l’attività info-investigativa dei carabinieri di Cavalese, per una di queste truffe, ha permesso di identificare e denunciare due soggetti, noti alle aule giudiziarie per reati analoghi, operati a livello nazionale. Si tratta di una cittadina venezuelana, senza fissa dimora ed un cittadino nigeriano residente in provincia di Venezia.