«Treno Avisio impossibile senza lo Stato»
CAVALESE. Interessante serata di approfondimento martedì nell’auditorium della biblioteca comunale sulla riorganizzazione e miglioramento del trasporto pubblico su gomma, ma anche nuovi obiettivi...
CAVALESE. Interessante serata di approfondimento martedì nell’auditorium della biblioteca comunale sulla riorganizzazione e miglioramento del trasporto pubblico su gomma, ma anche nuovi obiettivi ferroviari nelle valli del Trentino. La serata, organizzata dall’associazione Trasdolomites, è iniziata dopo il saluto del presidente Massimo Girardi con l’intervento c dell’assessore provinciale alle infrastrutture Mauro Gilmozzi che ha parlato delle grandi sfide con cui la Provincia oggi deve confrontarsi unitamente ad altri soggetti, primo fra tutti la Trentino Trasporti, la ferrovia della Valsugana e la Trento-Malé.
«Entro il 2027 sarà anche completato il tunnel del Brennero - ha sottolineato - e questo ci obbligherà a metterà in atto una serie di strutture per i collegamenti in diverse direzioni. In ballo c’è anche oggi il percorso ferroviario attorno alle Dolomiti per il quale abbiamo già iniziato come Provincia a discutere con i soggetti interessati compiendo tra l’altro anche alcuni passi davvero interessanti. Abbiamo apprezzato anche il buon lavoro fatto da Trasdolomites con lo studio sulle ferrovia delle valli dell’Avisio, finanziata dal Bim. Questo studio non chiude, ma apre nuove prospettive. Bisogna però fare una distinzione: un conto è un contributo, che va a fondo perduto, e un conto è il finanziamento che deve poi essere restituito. Sul costo ipotetico di 2 miliardi di euro per la ferrovia delle valli dell’Avisio - ha concluso Gilmozzi - bisogna tener conto anche del costo non da poco dei 70 milioni di euro di interessi all’anno. Ma se non c’è anche l’intervento dello Stato è impensabile avviarci in una simile avventura».
Nel corso della serata sono intervenuti anche Roberto Andreatta, che ha parlato del miglioramento dei servizi del trasporto pubblico in particolare da Cavalese Canazei nel corso dell’estate (scelta che ha permesso di far salire a 22 mila la media dei passeggeri settimanali, rispetto ai 22 mila di prima), e l’ingegnere ferroviario Stefano Ciurnelli, che ha portato la sua esperienza di esperto nei trasporti pubblici nell’area attorno a Bolzano verso la Bassa Atesina. (l.ch.)