«Traffico sui passi? Facciamo la Ztl estesa»
Canazei, l’imprenditore Soraruf del Moviment Ladin: ma deve esserci una profonda analisi di sistema
CANAZEI. Dopo gli interventi di Anesi e Guglielmi pubblicati nei giorni scorsi sul traffico sui passi dolomitici, interviene oggi l’imprenditore del Passo Fedaia e impegnato nel Moviment Ladin de Fascia, Aurelio Soraruf. Egli guarda oltre i passi e presenta una soluzione di regolamentazione del traffico comprensiva di tutte le valle ladine attorno al Sella, perché forti di un sistema speciale e unico anche e soprattutto a livello economico. «Tutti d’accordo su una vignetta per ridurre il traffico sulle strade delle Dolomiti?” - chiede Soraruf. “Bene – risponde - incominciamo dalle strade più trafficate, ossia Costalunga, San Pellegrino e perché no, dalla fondovalle al Forno di Moena. Poi vediamo quanto è sinceramente motivata questa alleanza Ual-Lista Fassa che pare più incline ad affossare attività economiche sui passi che risolvere i problemi del traffico e trasformare i valichi dolomitici in una grassa mucca da mungere da cui attingere risorse per le più svariate infrastrutture».
«I passi dolomitici – prosegue - sono parte di un sistema territoriale da cui traggono grande vantaggio soprattutto le valli che gravitano attorno al Sella. Questo sistema costituisce un unicum dal punto di vista socio-economico e ha la sua massima espressione economica nei mesi estivi ed invernali: sono l’elemento essenziale di connessione tra queste vallate, senza di loro il sistema dolomiti non esisterebbe. È singolare che tale proposta di cesura tra le quattro valli ladine venga avanzata da un movimento politico che è ispirato all’unità dei ladini e sostenuta da chi pone alla base del suo agire politico la massima libertà di azione e di impresa economica. Dolomites vives è stato un flop, ma lo è stato soprattutto per le aziende che hanno visto ridursi drasticamente i loro introiti nel cuore della stagione turistica quando tutti segnavano punti positivi. Vorrei poi ben vedere le reazioni, se da parte di chi da sempre è ostile agli impianti di risalita venisse proposto di imporre al Superski un dazio per scavallare da una valle all’altra. In fondo anche questa assurda ma geniale gabella potrebbe essere un facile sistema per far molti soldi da investire in infrastrutture. Inverno ed estate in fondo si equivalgono per il caos in valle, ma l’accanimento nel voler trasformare i passi in un parco del silenzio non è altro che la dimostrazione dell’incapacità dei nostri territori di fondovalle di gestire in maniera armonica il rapporto tra verde e costruito. La questione del traffico - conclude - non si risolve con interventi banali. Alla base delle proposte deve esserci una profonda analisi di sistema della società civile delle Dolomiti, nome di cui tutti ci riempiamo la bocca senza comprendere che è un tutt’uno, inscindibile. Se è così, sulla falsariga di Venezia, dobbiamo anche avere il coraggio di guardare un po’ più lontano e pensare ad una vignetta di ingresso nel mondo di re Laurino in sostituzione dell’attuale tassa di soggiorno, una Ztl estesa a tutto il territorio delle 4 vallate ladine». (v.r.)