l’anniversario

Stava, 37 anni dopo. Fugatti: «Riflettere sugli equilibri uomo-natura»

La cerimonia per commemorare le 268 vittime della tragedia, pensando anche alla valanga sulla Marmolada



TRENTO. “Il 37esimo anniversario della tragedia di Stava ricorre in un momento delicato che il Trentino sta vivendo, dopo quanto accaduto sulla Marmolada. Seppur in maniera diversa, questi due eventi hanno a che fare con i delicati equilibri tra uomo e natura. Sicurezza, prevenzione e rispetto devono dunque continuare ad essere le nostre parole d’ordine. Ricordiamo le vittime, affinché simili eventi non si ripetano”.

È questo il messaggio del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, a margine della cerimonia di commemorazione per le 268 persone che persero la vita a Stava il 19 luglio 1985. Un appuntamento istituzionale semplice ma solenne, con la santa messa celebrata da don Albino dell’Eva, alla presenza del commissario del Governo, Gianfranco Bernabei, del presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, di diversi consiglieri provinciali, del sindaco di Tesero Elena Ceschini e di tanti primi cittadini della Valle di Fiemme.

Al cimitero di San Leonardo a Tesero la posa dei fiori sul monumento alle vittime (donato dalle Popolazioni del Vajont) e poi l’inaugurazione del “Sentiero Stava 1985” sul monte Prestavel, recuperato dai danni di Vaia e attrezzato con totem informativi.

La Provincia ha partecipato al ricco programma di iniziative volute dalla Fondazione Stava 1985. Iniziative che rispondono al monito che il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi aveva espresso proprio a proposito di Stava: la necessità di una “memoria attiva”. “Non è infatti sufficiente ricordare e commemorare, ma bisogna che la riflessione su ciò che è accaduto determini atteggiamenti, visioni, scelte politiche”, ha detto Fugatti.













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