Si studia il Mulat per calcolare il rischio valanghe
Predazzo. Le nevicate di questi giorni hanno richiamato l’attenzione sui rischi di valanghe sul monte Mulat che sovrasta il paese di Predazzo, particolarmente colpito dalla tempesta dell’ottobre 2018....
Predazzo. Le nevicate di questi giorni hanno richiamato l’attenzione sui rischi di valanghe sul monte Mulat che sovrasta il paese di Predazzo, particolarmente colpito dalla tempesta dell’ottobre 2018. Proprio in questi giorni la società Zulberti srl di Trento, già incaricata in agosto dello studio sulle aree di distacco per il pericolo di caduta valanghe sul versante del Mulat, sta effettuando un approfondimento dello studio nivologico e delle simulazioni di propagazione dei fenomeni valanghivi, estendendo le analisi dei rischi anche nella zona sovrastante la località “Cason” in corrispondenza della piscina comunale e del minigolf. Lo ha deciso la giunta comunale di Predazzo in seguito al confronto con la Provincia che ha chiesto di estendere, per maggiore sicurezza, la zona da tenere sotto controllo.
In un primo tempo – ci spiega l’assessore alle foreste Giovanni Aderenti – quella zona non era stata presa in considerazione sia per il fatto che le barriere paramassi, a differenza della zona limitrofa, non sono state divelte, sia per il fatto che è rimasta in piedi una fascia di bosco, all’inizio delle pendici, che garantisce quindi una certa protezione. Gli enti provinciali preposti hanno tuttavia ritenuto di cautelarsi, procedendo alla revisione dello studio. «I primi risultati – assicura l’assessore – sono piuttosto confortanti. Sono presenti alcune zone di distacco, ma la velocità pare sia piuttosto bassa. Abbiamo comunque chiesto 2/3 simulazioni per capire se serviranno o meno delle opere di protezione».
Oltre all’inclusione della nuova area di distacco, l’incarico alla società Zulberti prevede anche l’aggiornamento della relazione nivologica in seguito a nuovi criteri per la determinazione dell’altezza della neve, la simulazione dei fenomeni valanghivi confrontando i due scenari, con e senza opere e a partire dalle aree di distacco più a monte, nonché alcune simulazioni per singole aree di distacco. Il lavoro dovrebbe essere completato entro novembre. F.M.