Quindici anni da incorniciare per la Strada dei Formaggi
L’assemblea annuale. L’associazione è una realtà di riferimento non solo per il Trentino ma anche per altri territori montani, come Friuli e Agordino. Nominato il nuovo direttivo
Val di fiemme. Nell’auditorium della Cassa rurale di Tesero mercoledì scorso si è tenuta l’ assemblea annuale della Strada dei formaggi delle Dolomiti. Quindici candeline per questa associazione che si occupa di valorizzazione dei prodotti trentini e locali, costruzione di sinergie tra agricoltura e turismo, qualificazione e rinnovamento dell’offerta turistica enogastronomica.
Tutti argomenti molto sentiti anche dalla giunta provinciale, presente con l’assessore di riferimento Giulia Zanotelli che ha usato parole di elogio per il lavoro svolto sinora e di stimolo a continuare in tale direzione. A conferma di questo giudizio, alla Strada è stato confermato anche per il 2019 il contributo ai costi fissi di gestione, pari a 30.000 euro.
Il presidente Pierantonio Cordella nella sua relazione ha fatto un bilancio dei risultati raggiunti in questi 15 anni di operatività. Risultati che si traducono nella legittimazione che la Strada ha sul territorio di propria competenza, così come a livello trentino, tale da diventare anche un benchmark di riferimento da parte di territori montani come Friuli e Agordino. Legittimazione da parte delle 3 Apt di competenza che vedono nella Strada (che accoglie ben 110 realtà) un referente progettuale e operativo. Legittimazione che arriva anche da Trentino Marketing sul fronte dei progetti a portata provinciale che, come ribadito da Elisabetta Nardelli, responsabile dell’area prodotti presente in sala, trova nell’Associazione una valida mano destra a livello ideativo e organizzativo per lo sviluppo di contenuti innovativi. Riconoscimento anche da parte dei soggetti partner, come il Gruppo Formaggi del Trentino, La Trentina, il Consorzio Vini del Trentino, Federazione provinciale allevatori che confermano il loro supporto in una direzione di co-marketing a cui si unisce la sponsorizzazione da parte delle Casse Rurali e il contributo su azioni specifiche del Bim.
Un supporto a 360° che consente di chiudere in modo positivo il bilancio del 2018 con entrate pari a circa 96.000 euro, di cui quasi il 70% proviene da autofinanziamento, ed uscite pari a 83.318, in gran parte costituite da una struttura organizzativa snella che pratica lo smart working e l’efficienza operativa. Organizzazione che prosegue all’insegna della continuità amministrativa ed operativa con il presidente Cordella, affiancato da un comitato di gestione confermato quasi in toto e composto da: Elisabetta Dellantonio (ristorazione), Alberto Bettega e Alberto Vaia (aziende agricola, malghe, consorzi e cooperative), Simone Baldassarra (piccoli produttori enogastronomici), Giuseppe Dagostin (imprese artigiane), Massimo Scalet (agriturismi), Tiziano Facchini (botteghe), Andrea Weiss (Apt). Revisori dei conti Michele Barcatta e Manuel Corso (Apt) e Vittorio Ducoli (Ente Parco). Alla direzione operativa resta la coordinatrice Dora Tavernaro, affiancata da Morena Marsigliante.