«Punto nascita, riaprire entro i primi di luglio»
Cavalese: dura nota di Zanon sottoscritta anche da Welponer, Comun General e Comunità Valle di Cembra. E oltre all’assessore Zeni il destinatario è Fugatti
CAVALESE. Confermare la riapertura entro i primi di luglio del reparto di pediatria dell’ospedale di Fiemme, sostituzione entro la prossima stagione invernale dell’apparecchio per la risonanza magnetica Rmn, completamento del lavori riguardanti il Pronto Soccorso entro l’inizio della prossima stagione invernale. Il presidente della Comunità di Valle Giovanni Zanon e quello della Conferenza dei sindaci Silvano Welponer (primo cittadino di Cavalese) ribadiscono in un lungo documento (anche a nome del Comun general de Fascia e della Comunità della Valle di Cembra) quanto hanno chiesto all’assessore provinciale alla salute Luca Zeni. Un documento indirizzato anche al neosottosegretario alla salute Maurizio Fugatti. « Per quanto riguarda invece i lavori di adeguamento strutturale per la riapertura del punto nascita - si legge infatti - si propone di richiedere nuovamente alla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero e in particolare al Sottosegretario di Stato alla Salute onorevole Fugatti di rivedere la propria interpretazione che, come peraltro già indicato dalla Provincia, appare non coerente con la deroga del giugno 2016».
Prosegue la nota di Zanon e Welponer: «Ribadiamo la necessità di prevedere la riapertura completa del punto nascita in tempi brevissimi, proseguendo con le varie assunzioni e formazione conseguente per il personale di comparto. Così non fosse, perderemo quei professionisti che a fronte di interessanti proposte lavorative da altri ospedali lasceranno la Valle di Fiemme. La riapertura deve avvenire comunque senza mettere in discussione o depotenziare le attività rilevanti del nostro ospedale come ortopedia e chirurgia, attività che nel corso degli anni hanno garantito al nostro nosocomio un livello eccellente di professionalità. Preme ribadire ancora una volta come, seppur di fronte ad un preoccupante calo delle nascite, le scriventi amministrazioni ritengono la salvaguardia di un piccolo punto nascita come quello dell’ospedale di Fiemme, un segnale importante denotante l'attenzione che anche nelle piccole comunità viene riservata al momento della gravidanza e della nascita. Oltre a ciò un aspetto che la “ragionieristica” programmazione sanitaria non tiene in considerazione riguarda lo stress e la paura che le donne in gravidanza soffrono nel sapere che in caso di necessità dovranno affrontare distanze che per alcune zone superano i 100 chilometri di strade di montagna prima di arrivare nell'ospedale indicato, con tutti i pericoli che tutti ben conosciamo. La riapertura del Punto Nascita di Fiemme, a nostro avviso, dovrà essere l'inizio di un importante “Progetto Speciale per Situazioni Speciali”, da mutuare in altre realtà alpine e appenniniche con uguali problematiche”. La nota di è sottoscritta anche dalla senatrice Elena Testor e dai presidenti di Comun General de Fascia e Comunità Valle di Cembra. ( l.ch.)
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