“Progetto di finanza” per la nuova cabinovia 

Moena, importante assemblea della Funivie per l’impianto Navalge-Valbona Il presidente Sommavilla: il contributo della Provincia potrà arrivare al 49,9%


di Valentina Redolfi


MOENA. Assemblea importante mercoledì sera per la neo costituita Funivie Moena per l’impianto Navalge-Valbona. I soci, il 53,89% del capitale sociale, si sono riuniti al polo scolastico per l’approvazione del bilancio chiusosi il 30 giugno (1 astenuto) e conoscere la situazione in cui vige l’azienda. Il presidente Maurizio Sommavilla ha parlato chiaro: la situazione non è semplice e l’iter da seguire è lungo e complesso. Rispetto alle ideali prospettive di due anni fa, quando si era iniziato a raccogliere il capitale sociale, ci si è dovuti confrontare con le prospettive reali e dunque con una dilazione dei tempi. Il Presidente però ha chiesto fiducia ai soci chiedendogli di rimanere compatti, decisi e entusiasti come all’inizio dell’avventura con la raccolta della quota sociale in cui Moena si è dimostrata unita.

Questa è la storia: una volta costituita la società, il Consiglio della Funivie Moena ha iniziato a lavorare sui progetti della cabinovia avviando anche la procedura per la concessione della Valutazione di Impatto Ambientale (Via) che ha coinvolto ben tredici servizi provinciali. Dopo mesi di attesa dal Via è arrivato un congelamento del progetto. Il motivo? L’impianto Moena-Lusia è un progetto del Piano Stralcio della mobilità e viabilità di Fassa deliberato dalla giunta provinciale nel 2015. È stato inserito nel Piano Stralcio perché considerato opera di mobilità alternativa e visto che il Piano Stralcio è legge provinciale, tale impianto è a tutti gli effetti un’opera pubblica, della Provincia. Nel Piano Stralcio, e qui è il cuore della vicenda, per questi impianti (a fune e parcheggi), la Provincia ha deliberato che per la loro realizzazione si debba seguire l’iter del “project financing” o progetto di finanzia fra pubblico e privato. Così è dunque anche per la cabinovia di Moena. Il presidente Sommavilla ha spiegato che si è sperato fino all’ultimo di poter bypassare questo ostacolo, ma essendo legge, va adempiuta. La conseguenza? Un lavoro burocratico non indifferente e un prolungamento dei tempi con una previsione di inizio lavori nel 2019, rispetto all’iniziale autunno 2017.

In sala il commercialista Maurizio Scozzi ha spiegato come funziona il project financing. In sintesi avrà un iter di circa 15 mesi e un costo attorno al 10% dell’opera (la cabinovia è sui 10 milioni di euro) e tutta una serie di partener con cui allearsi per formulare la proposta alla Provincia. Di fronte a tutto ciò però il presidente Sommavilla ha rassicurato spiegando che il Cda si è già dato una gran da fare: ha attivato una partenership con la ditta Leitner per la realizzazione dell’impianto e un’eventuale finanziamento; sta preparando la bozza di proposta del progetto di finanza (pronta per febbraio) e ha rafforzato ancora di più il rapporto con le Funivie Lusia (già fra i maggiori azionisti) per la gestione dell’impianto e anche per l’attuale lavoro negli uffici. Oltre a ciò, con il project financing si potrà accedere a un contributo provinciale maggiore: invece del 30 la Provincia potrà arrivare al 49,9%.

In sala alcune osservazioni dai soci: Maria Angela Nocher è intervenuta sul contributo provinciale; Franco Desilvestro ha chiesto di pensare anche alla realizzazione di un parcheggio interrato al Navalge e Patrick Sommariva, profondamente deluso per l’allungamento dei tempi, ha spronato il Cda a lavorare al 120%, anche in vista delle vicine elezioni provinciali.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano