Per il rilancio del territorio spunta un’ipotesi culturale 

Val di Fiemme. Una nuova proposta dello studioso Diego Del Monego, che parte dal passato e dalle storiche testimonianze di cultura già presenti, per arrivare a collegamenti con gli atenei


Gilberto Bonani


Val di fiemme. Il rilancio della Valle di Fiemme passa per la cultura. Lo afferma Diego Del Monego, da anni impegnato a proporre soluzioni alternative al futuro della sua terra. Da una campagna per ridurre l’inquinamento luminoso che ha fatto scuola, ora coglie l’occasione della crisi provocata dal Covid19 per consigliare nuove piste al turismo fiemmese.

«Nelle mie riflessioni – spiega – parto dal glorioso passato quando la nostra valle era al centro della cultura europea. Nel 1822 in geologo Alexander von Humboldt, ciambellano del Re di Prussia, soggiornò nell’albergo La Nave d’Oro a Predazzo. Il paesello diventò così località nota ovunque perché qui gli scienziati del tempo gettarono le basi della geologia moderna». Purtroppo lo storico albergo fu demolito nel 1966, vittima della corsa al benessere e alla modernità, cancellando un patrimonio storico che sarebbe ora spendibile, con sicuro richiamo, in chiave turistica.

Fiemme non è solo geologia. «Se guardiamo all’arte – continua Del Monego - la valle fu la sorgente della scuola pittorica che porta il suo nome, nota da Vienna a Roma». Anche qui la storia ricorda il promotore Giuseppe Alberti, eclettico artista e studioso che si circondò di pittori come Michelangelo Unterpergher, Martino Gabrielli, Domenico Bonora e l’altoatesino Paul Troger. Le figure di primo piano rimangono Michelangelo Unterpergher e il nipote Cristoforo. Il primo ebbe un successo strepitoso a Vienna diventando nel 1751 rettore dell’Accademia delle Arti figurative, il secondo ha lasciato opere importanti a Roma dove era ritenuto uno degli artisti più alla moda nell’era del nascente movimento Neoclassico.

Dall’arte Del Monego passa alla selvicoltura, all’astronomia, alla musica con le aziende specializzate nella produzione di tavole armoniche.

Ma come fatti del passato possono legare con il presente? Diego Del Monego collega il suo ragionamento alla ex Colonia Pavese di Daiano, edificio in stile razionalista, degli anni Trenta. Da colonia curativa per malattie respiratorie era diventato fabbrica di strumenti ottici nel periodo bellico. Ora è un rudere che nessuno sa come gestire. «Immaginiamolo come campus universitario Flamoniense della Humbold Universität di Berlino» propone Del Monego. «Realizzeremo un progetto di assoluto respiro mitteleuropeo offrendo un territorio ricco di proposte: dalla cultura al tempo libero».

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