Olimpiadi invernali 2026 occasione anche per Predazzo

PREDAZZO. È davvero una coincidenza il fatto che il Piano di concetto turistico 2025, presentato l’altra sera nell’aula magna del Comune di Predazzo alla presenza di un folto gruppo di amministratori,...


Francesco Morandini


PREDAZZO. È davvero una coincidenza il fatto che il Piano di concetto turistico 2025, presentato l’altra sera nell’aula magna del Comune di Predazzo alla presenza di un folto gruppo di amministratori, operatori e cittadini, abbia come data obiettivo le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. E non è un caso che i due rappresentanti della Kohl & partner Sudtirol, Alois Kroinbichler e Davide Raccanello, in conclusione, abbiano citato proprio le Olimpiadi del 2026 come progetto principale fra quelli presentati. «Dobbiamo prepararci alle Olimpiadi, viverle e uscirne vincenti». Il futuro turistico di Predazzo sarà giocato principalmente su questo terreno e su Predazzo come capitale geologica delle Dolomiti e Comune dello sport.

Questi gli aspetti essenziali emersi da una serata che ha visto l’illustrazione da parte del gruppo di lavoro formato da una ventina di cittadini, (solo “accompagnati” dalla società di Villach, ma con sede anche a Brunico) che ha sintetizzato i punti di forza del turismo predazzano (centralità dolomitica, i boschi di Stradivari, le eccellenze produttive, la Regola Feudale, il traffico limitato) e quelli di debolezza (assenza di identità storica, negozi chiusi, il troppo traffico, scarsa sinergia tra turismo e altri settori). Da qui le opportunità: fare rete fra imprese, estensione del trasporto pubblico, agricoltura sostenibile, valorizzazione e pedonalizzazione del centro storico, attenzione alle piccole cose, etc.

Per quanto riguarda le strutture ricettive la forza sta nei prodotti gastronomici, le imprese familiari, l’offerta diversificata e la qualità dei rifugi. Fra quelli di debolezza la scarsità di strutture alberghiere, l’utilizzo di prodotti non locali, i collaboratori poco formati e le seconde case (chiuse) di Bellamonte. Molto “forti” invece le strutture e l’offerta per lo sport e il tempo libero e maggiori punti di debolezza nell’organizzazione turistica: dalla viabilità alla dipendenza dallo sci nel periodo invernale, dalla difficoltà di destagionalizzazione alle preferenze lavorative in altri settori. La vivacità del paese, il volontariato, gli eventi, l’immagine internazionale sono individuati invece come punti di forza. Occorre quindi sfruttare al meglio i marchi conosciuti come La Sportiva e il Pastificio Felicetti, il marchio Dolomiti e le stagioni morte.

I rischi che corre il settore sono i progetti non terminati, l’apatia, l’assenza di progettualità, la diminuzione delle strutture ricettive e l’emigrazione dei giovani.

Da qui le 3 competenze chiave che dicevamo: la capitale geologica delle Dolomiti, il paese vivo e lo sport come stile di vita. Sono queste le 3 risposte da dare a chi chiede: perché dovrei venire a Predazzo? Su questo terreno si lavorerà per elaborare dei precisi obiettivi strategici, più uno fra Predazzo e Ziano denominato “Progetto sinergia: 1+1=3”. Un Piano che è un programma elettorale bell’e fatto per la prossima amministrazione. «Un megaselfie come non l’avevamo mai fatto» ha commentato l’assessore Giuseppe Facchini.

Fra gli interventi da segnalare quello di Mauro Morandini di Predazzoblog che ha ricordato il progetto “la sedia rossa” di Mezzano, del libraio Valter Zeni che ha sottolineato l’assenza dal Piano della Guardia di Finanza e delle centinaia di giovani allievi, nonché dei temi culturali e del ruolo delle biblioteche. «Fanno numeri più alti dei musei in Trentino ma non vengono mai citate» è stato detto, mentre un affezionato turista milanese, grande conoscitore della Guerra Guerra, ha evidenziato come Predazzo e la valle abbiano una valenza storica eccezionale. Si replica a Ziano martedì 9 alle 21 nel teatro parrocchiale.















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