Negli “orti” della Magnifica un milione e mezzo di piante 

Ripopolare le foreste abbattute da Vaia. Semina straordinaria nelle aree dedicate a Solaiolo e a Masi di Cavalese. Abeti e larici potranno essere pronti nel giro di tre anni


Luciano Chinetti


Cavalese. Il consiglio dei regolani della Magnifica nell’ultima seduta ha approvato il bilancio di previsione 2020 che pareggia a 5 milioni 18 mila e 300 euro. Le cifre più consistenti nelle entrate, come ha spiegato il delegato al bilancio, il vicescario Renzo Daprà, riguardano l’accensione di prestiti per un importo di 4 milioni 227 mila euro con cui si farà fronte al recupero del legname e si pagheranno le squadre operaie impegnate nella fatturazione e nell’accatastamento dei tronchi. Nelle entrate figura anche l’avanzo di amministrazione dell’esercizio precedente che ammonta a 32 mila 188 euro, 689 mila 111 euro derivanti dall’azienda segagione legnami e 70 mila euro derivanti dai contributi provinciali per la gestione del museo.

Per quanto riguarda le uscite le spese correnti ammontano a 711 mila 300 euro, 80 mila euro come spese in conto capitale e 4 milioni 227 mila euro per il recupero del legname abbattuto dalla tempesta Vaia. È stata evidenziata la riduzione del costo del personale amministrativo per il pensionamento di un dipendente, che verrà rimpiazzato nel corso del secondo semestre del 2020. Oltre ad approvare il bilancio il Consiglio dei regolani ha provveduto anche a richiedere al tesoriere della Magnifica un’anticipazione di cassa per un importo di 500 mila euro per far fronte alle necessità di gestione.

Il vicescario ha poi anticipato le nuove strategie della Magnifica per il rimboschimento delle aree devastate. La Tempesta Vaia, come è noto, ha abbattuto qualcosa come 300 mila metri cubi di legname della Magnifica, senza contare i danni alle strade e alle strutture in quota. Il ripristino ambientale, la ricostituzione e la rinascita del bosco in sostanza saranno garantito in futuro dalla gestione degli orti forestali, ove vengono seminate piantine di abete rosso e larice. Nei due orti forestali, quello di Solaiolo e quello a Masi di Cavalese, sono state seminate ingenti quantità di sementi di abete e larice in grado di produrre entro i prossimi tre anni almeno un milione e mezzo di piante.

Un dato particolarmente importante e significativo, visto che in condizioni ordinarie il vivaio di Solaiolo è in grado di produrre solo 30 mila alberelli. L’investimento complessivo per la produzione di piantine è stato pari a 67 mila euro. Il Consiglio dei regolani pertanto ha preso atto del lavoro svolto per il recupero del territorio.

Ha quindi deliberato nel contempo lo svincolo della somma spesa nel corso del 2019 e il prelievo di uguale importo (67 mila euro) dal Fondo di ripristino dei danni ambientali.













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