“Modello Moena” per riparare i danni del maltempo
Il presidente Fugatti in visita al Comun general de Fascia I sindaci chiedono garanzie sulla tutela del prezzo del legno
MOENA. Danni provocati dal maltempo, del 29 ottobre scorso, e indicazioni su risarcimenti ai privati, sulla base del “modello Moena” (procedura sperimentata in seguito all’alluvione del 3 luglio), e attività di ripristino. Questi i temi al centro della prima visita del presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti al Comun general de Fascia. Il presidente si è confrontato con i componenti del Consei de procura e del Consei di Ombolc, il consigliere provinciale ladino Luca Guglielmi e la Procuradora e senatrice Elena Testor. «Siamo pronti - ha dichiarato quest’ultima - a condividere la linea programmatica provinciale degli interventi e ci auguriamo che il Governo sostenga le zone duramente colpite dal maltempo, così come l’Europa. Fortunatamente, in Fassa, non ci sono state vittime ma ora l’attenzione va alla sicurezza del territorio e alla gestione e alla commercializzazione del legname abbattuto dal vento che qui ammonta a 290 mila metri cubi». Maurizio Fugatti ha sottolineato come il territorio trentino abbia retto alla straordinaria ondata di maltempo grazie agli interventi passati. «Alla luce di quanto accaduto, però, la messa in sicurezza del territorio è una priorità. Il costo dei danni si aggira tra i 250-300 milioni di euro, di questi 70-80 milioni sono di privati che hanno avuto abitazioni o attività compromesse, per il cui risarcimento adottiamo il modello sperimentato a Moena dopo l’alluvione di luglio». I proprietari di beni colpiti da maltempo, quindi, devono munirsi di perizia di tecnici, foto dei danni e fatture dei lavori eseguiti da presentare ai Comuni che, a loro volta, fanno richiesta di fondi alla Provincia, la quale si riserva i criteri di quantificazione. Fugatti ha ricordato, tra i vari incontri di questi giorni per dare risposte concrete all’emergenza, quello con enti e operatori della filiera trentina del legno: «È necessario spostare il legname schiantato, trovare luoghi dove depositarlo e mantenerlo umido, evitando speculazioni e crollo del prezzo».
Numerosi, proprio su questo punto, gli interventi dei sindaci fassani e dei conseieres de procura, anche alla luce delle quantità di alberi schiantati, indicate dall’ispettore forestale capo Graziano Riz: Moena 113 mila metri cubi, Soraga 10 mila, Vigo 50 mila, Pozza con 40 mila, Pera 28 mila, Mazzin 20 mila, Campitello 12 mila metri cubi, Canazei 2 mila. Devi Brunel, primo cittadino di Soraga, ha così posto il problema dei risarcimenti per i mancati guadagni dei comuni dove le riprese dei boschi restano ferme (per Soraga circa 100 mila euro all’anno). Il sindaco di Moena Edoardo Felicetti e anche il conseier de procura alle foreste Mario Deluca hanno messo in luce la difficoltà delle ditte locali a farsi carico dell’enorme quantità di legname da recuperare, nonché la necessità di semplificare l’appalto di questi lavori da parte dei Comuni. Ivo Bernard, primo cittadino di Campitello, ha provocatoriamente proposto di non rinunciare alle riprese boschive dei prossimi anni, Giulio Florian sindaco di Sèn Jan di Fassa ha ribadito le perdite economiche delle Asuc, il vicesindaco di Mazzin Fausto Castelnuovo ha ricordato l’urgenza della raccolta del legno entro l’estate per evitare il forte deprezzamento, mentre il vicesindaco di Canazei Paolo Dantone ha chiesto delucidazioni sui risarcimenti ai privati. L conseier de procura Celestino Lasagna ha invece evidenziato la necessità di ripristinare sentieri e strade forestali e la piena efficienza della rete elettrica. Infine, Giancarlo Pederiva, ispettore del distretto fassano dei vigili del fuoco, sottolineando l’efficienza della macchina della protezione civile trentina e dell’allerta puntuale, ha puntato l’attenzione sulla presenza di diversi alberi pericolanti accanto agli assi stradali.