Minoranze, Comun contro la Provincia
Nell’ultimo Consei votata dai 18 presenti la mozione della maggioranza per il mancato parere sugli atti di tutela
VAL DI FASSA. Il Comun general dovrà agire contro la Provincia. Tutti i 18 presenti hanno votato a favore della mozione dei consiglieri di maggioranza Luca Guglielmi, Ezio Croce, Armando Mich e Manuel Capovilla che hanno chiesto alla Procuradora e al Consei de Procura di impegnarsi ad adottare provvedimenti in consiglio provinciale - anche avvalendosi di un avvocato per azioni legali - per sollevare la mancata richiesta di parere del Comun general riguardo interventi legislativi sulla tutela della minoranza linguistica. Prima dell’avallo del Consei però c’è stato l’abbandono dell’aula, in segno di protesta, di Manuel Farina, unico consigliere della Ual presente. «Sono ambasciatore del mio gruppo che è in totale disaccordo con la mozione. Consegno, senza leggerlo, al segretario Stefano Nardin un documento con le nostre motivazioni e lascio la seduta». Il gesto ha innescato le rimostranze di diversi consiglieri: Guglielmi che ha invitato più volte Farina ad attendere la discussione del punto e a leggere pubblicamente il testo del documento (che sarà protocollato, ma escluso dal verbale della seduta); i conseieres Riccardo Franceschetti e Gianluigi De Sirena hanno parlato di comportamento che sminuisce l’ente, l’azione politica e il valore della rappresentanza affidata ai consiglieri dai valligiani.
La mozione, poi illustrata da Guglielmi, contesta il mancato coinvolgimento del Comun general nell’approvazione dei progetti di alta specializzazione per docenti con le università di Trento e Bolzano. Puntualizza, poi, che l’incarico (conferito a luglio 2017) di dirigente della Scuola ladina di Fassa all’attuale sorastanta è avvenuto in violazione di alcune leggi. Inoltre non si è chiesto il parere del Comun general sul comitato scientifico dell’Istituto Culturale Ladino, dove possono essere nominati anche pensionati (per un compenso di 3.000 euro l’anno), e pure sul fatto che la frequenza ai corsi di alta specializzazione diventa la “conditio sine qua non” per essere assunti nella Scuola Ladina. Sull’istruzione, Celestino Lasagna lamenta la mancata possibilità data al Comun di nominare un esperto in loro rappresentanza e sulla nomina della sorastanta della Scuola Ladina ha detto che non sono stati espressi giudizi sulla dirigente e il suo operato, che inoltre c’è stato un errore e il mandato della sorastanta scade il prossimo agosto. Riccardo Franceschetti, contro le varie “bugie” della Ual, ha detto: «Quanto accaduto stasera è vergognoso e ci mette di nuovo nella condizione di doverci difendere da altri valligiani che non hanno a cuore il bene di Fassa. Abbiamo assistito al colpo di mano per l’istituzione dell’ambito unico, dove ora è giusto che rientri anche Sèn Jan di Fassa; agli accordi tra Comun general e Provincia ora stati ignorati: dai 15 milioni di euro per il piano stralcio, ai mancati finanziamenti per la pista Aloch, alla nomina della presidenza dell’Npld». Anche Elena Testor si è espressa a favore della mozione.