Martina laureata in violino sogna di vivere di musica
La cantautrice di Alba di Canazei ha ottenuto il titolo al conservatorio di Bolzano Ma non è un punto d’arrivo: «Vorrei continuare a studiare e a scrivere canzoni»
CANAZEI. Martina Iori è cresciuta e si è laureata. In violino, naturalmente, al conservatorio Claudio Monteverdi di Bolzano. La cantautrice di Alba, che il 16 agosto alle 12 si esibisce per il “Val di Fassa Panorama Music” alla Baita Paradiso del San Pellegrino, ha presentato una tesi sugli “Aspetti neoclassici nella serenata per violino, violoncello e pianoforte di Arnoldo Franchetti”. «Mi ero proposta di preparare uno studio su un autore ladino - spiega Martina - ma non trovando nulla che mi interessasse, mi sono rivolta al pianista di Canazei Paolo Bernard che, qualche anno fa, si è laureato al Monteverdi con una tesi sull’opera “La figlia di Iorio” del compositore Alberto Franchetti (1860-1942; dal 1938 bandito dai teatri perché d’origine ebrea) con libretto di Gabriele D’Annunzio».
Bernard eredita la composizione originale dal padre Luigi, allievo di pianoforte del musicista e compositore Arnaldo Franchetti, quarto figlio di Alberto, sfollato in Fassa tra Campitello e Alba dal 1940 al 1947. Quando Arnaldo si trasferisce nel Connecticut (dove insegna trent’anni all’università) regala “La figlia di Iorio” a Luigi e gli lascia anche altri documenti e spartiti.
«Studiando queste carte - dice Martina - ho trovato la “Serenata per trio da camera”, che presentava alcune parti non ben definite, insomma non era pronta per la stampa. Così ho compiuto un’accurata ricerca su questa composizione, intervenendo lì dove necessario. Il giorno della laurea l’ho eseguita, per la prima volta, assieme all’accompagnamento di due colleghi: è stata un’emozione inesprimibile dare suono al lavoro che Franchetti ha lasciato in eredità alla Val di Fassa».
Martina intende proseguire gli studi universitari, passando però dal violino alla viola: «Mi sono innamorata di questo strumento, così a settembre mi presento alle audizioni per il biennio all’università di Bologna, dove sarei onorata di studiare con il professor Antonello Farulli».
Nel frattempo, l’intraprendente ragazza di Alba (con una partecipazione da bambina allo Zecchino d’Oro e la vittoria al festival “Suns” del 2014) ha partecipato a concerti e sostenuto diverse audizioni: «Il sogno è poter vivere di musica, impegnandomi sia nello studio, sia nella scrittura delle mie canzoni». Brani proposti anche domani, per il filone “Lingue minoritarie, giovani e musica jazz” del “Panorama Music” dal “Martina Iori Quintet”. La cantautrice (voce, chitarra e ukulele) per l’occasione è accompagnata da Matteo Cuzzolin (sassofono), Matteo Rossetto (chitarra elettrica), Marco Stagni (contrabbasso) ed Enrico Tommasini (batteria): «Il pubblico che mi conosce - dice Martina - resterà sorpreso, perché ci sarà molta improvvisazione, com’è naturale nel jazz. Inoltre, presenterò cover di brani blues e bossanova che amo».