«Lavorare con Mario Polo era uno spasso»
Inaugurata in Sala Rosa la mostra fotografica e presentato il libro sul fotografo predazzano
PREDAZZO . L’uomo, la fotografia, l’amico: una vita per la comunità, è il titolo della mostra fotografica e del libro che il Gruppo Fotoamatori, con il sostegno dei Comuni di Predazzo e Ziano, hanno dedicato alla figura di Mario Polo, noto fotografo predazzano, ma originario di Ziano, scomparso esattamente un anno fa. La sua figura è stata ricordata sabato nel corso dell’inaugurazione della mostra, che rimarrà aperta fino al 21 ottobre nella sala rosa del municipio, e della presentazione del libro curato da Mario Felicetti, alla presenza dei familiari, la moglie Fanny e il figlio Roberto visibilmente commossi, e di numerose autorità e cittadini. «Mario è stato un perno della comunità - ha detto la sindaca Maria Bosin - un professionista che ha saputo immortalare le persone e custodire con le sue foto la storia delle nostre valli».
Il presidente dei Fotoamatori Fabio Dellagiacoma ha ricordato il ruolo fondamentale di Mario Polo nella vita dell’associazione e alcuni aneddoti della sua ricca esperienza professionale sempre improntata alla massima disponibilità. Anche Livio Morandini ha voluto ricordare alcuni momenti trascorsi con Mario Polo. «Lavorare con lui era uno spasso» ha detto tra l’altro, l’amico fotoamatore che ha voluto anche ricordare per l’occasione uno dei fondatori del Gruppo, Enrico Zanna, che non poteva essere presente per le sue condizioni di salute.
Il libro sarà disponibile presso il municipio, ma la sindaca ha invitato comunque la popolazione a sostenere il lavoro dei Fotoamatori iscrivendosi all’associazione od offrendo un contributo per l’acquisto del volume.
Si tratta di un centinaio di pagine che raccontano da una parte i momenti di vita personale e professionale di Mario Polo, dall’altra il paese di Predazzo attraverso l’obiettivo del fotografo. Dalle panoramiche e scorci sul paese, alla vita comunitaria. Dai personaggi più o meno illustri o caratteristici di Predazzo che sono passati dal suo studio, alla documentazione dell’alluvione del 1966, per concludere con uno sguardo più recente sugli edifici e il paesaggio di Predazzo. La parte conclusiva è dedicata al suo ruolo all’interno delle associazioni e all’attività con il gruppo Fotoamatori fino al 25 luglio dello scorso anno, pochi mesi della sua scomparsa, quando l’amministrazione comunale gli consegnò, in occasione della festa patronale, una targa di riconoscimento per aver documentato in modo attento e puntuale decenni di vita e di storia di Predazzo, ma anche per la sua passione generosità e spirito di servizio come comandante dei vigili del fuoco volontari e collaboratore di molte iniziative sociali, culturali e sportive. La mostra è aperta dalle 17 alle 19 e la domenica anche dalle 10 alle 12.