La tragedia di Stava, Fedele Bortolas torna con i suoi ricordi al 19 luglio del 1985: «Salvo per miracolo»
Oggi 86enne, lavorava con la sua ditta di scavi nei bacini: pochi minuti prima del disastro uscì a bordo di una ruspa da quello superiore e si salvò. Miracolosamente indenne anche la sua famiglia, compreso un figlio che stava risalendo la valle in auto. Ecco la sua storia
LE FOTO: la tragedia di Stava, il 19 luglio del 1985
IL VIDEO: il ricordo di Fedele Bortolas
TRENTO. Il 19 luglio 1985 era una splendida giornata di sole, proprio come quella di oggi, 36 anni dopo. La valle era piena zeppa di turisti che poco dopo mezzogiorno si apprestavano ad andare a pranzo, come gli abitanti della piccola frazione di Stava. Alle 12.22 il cedimento dei bacini di Prestavel scatenò un'onda di fango che in una manciata di minuti uccise 268 persone. Un'enorme nuvola di polvere coprì il cielo.
Fedele Bortolas, oggi 86enne, lavorava con la sua ditta di scavi nei bacini. Pochi minuti prima del disastro uscì a bordo di una ruspa da quello superiore e si salvò. Miracolosamente indenne anche la sua famiglia, compreso uno dei figli, che stava risalendo la valle in auto.
Oggi all'interno di quel bacino c'è una piccola baita, che Bortolas ha fatto costruire al limitare del bosco, con dei tavolini all'ombra accanto. Una sorta di piccolo paradiso dove un tempo fu l'inferno.
Bortolas ritorna con i ricordi a quel 19 luglio e ai drammatici momenti che hanno tragicamente cambiato il Trentino. Il suo racconto nel video in esclusiva per il Trentino.