La solidarietà fassana alle Marche terremotate 

Consegnati i fondi raccolti in questi mesi: assegni per aiutare numerose famiglie Serena Manfroi e Pietro Dell’Amico: «Sono abbandonati, non dimentichiamoli»


di Valentina Redolfi


CANAZEI. I contributi raccolti dalla Piccola Solidarietà di Fassa sono arrivati a destinazione. Serena Manfroi e Pietro Dell’Amico di Canazei in questi giorni sono stati nelle Marche, nelle zone colpite dal terremoto l’anno scorso, e hanno consegnato di persona i fondi raccolti durante l’anno sul conto della Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino. Serena e Pietro, aiutati da alcuni amici di Roma e Ascoli Piceno, hanno portato a compimento un passo importante del progetto dell’Associazione Piccola Solidarietà. Lunedì sono stati nella valle del Tronto in provincia di Ascoli Piceno e hanno consegnato gli assegni con i contributi dei fassani a numerose famiglie. Hanno conosciuto le loro storie e visto i paesi colpiti dal terremoto come Pescara di Arquata del Tronto, Accumuli, Ittica, Spelonga. E hanno potuto constatare di quanto sia grave ancora la situazione.

Gli unici cantieri, unici posti dove si vede qualcuno in giro, sono nelle aree dove si stanno costruendo le villette per i residenti. Tutto attorno c’è il deserto. I paesi colpiti sono chiusi, sono “zona rossa”, e lì le ruspe hanno liberato le strade dalla macerie, ma tutto il resto è rimasto intatto: montagne di macerie di case, stalle, scuole e negozi. Molte persone sono ancora ospiti degli alberghi al mare e i pochi che stanno ancora in zona abitano nelle villette in corso di costruzione. Alcuni contadini poi non vogliono lasciare sole pecore e mucche e vivono in container vicini alle stalle (grandi tende verdi). Uno dei maggiori problemi per loro è poi il lupo, che attacca anche durante il giorno e dal quale ci si può difendere solo con i cani pastori maremmani. «A loro non mancano vestiti - dice Serena - ma penso che nei loro paesi non potranno mai tornare. Sono abbandonati e, come mi hanno detto, non riescono più a dimenticare il rumore: in poco meno di due minuti tutto è andato in macerie in un rumore assordante che ancora è nelle teste di adulti e bambini».

Dopo questo primo viaggio, la Piccola Solidarietà ha deciso di tenere ancora aperto il conto alla Cassa Rurale a Campitello di Fassa e continuare la raccolta fondi: si occuperà anche di commerciare in valle i prodotti tipici della zona come i salumi realizzati nei salumifici locali ancora attivi in zona. Fin da ora, se qualcuno fosse interessato, può contattare Serena e Pietro. Le famiglie aiutate sono state quelle di Fernando Pala, Milena Retina e di Antonio Filotei di Pescara di Arquata del Tronto; Paolina Ferri di Spelonga; Gaspare Rendina di Grisciano; Kreshnik Dinushi (albanese) di Accumoli; Angela Catalucci di Cagnano di Acquasanta e Antonio Valentini, responsabile della Cooperativa “Rinascita” di Illica. «Il nostro contributo è veramente poca cosa - spiegano Serena e Pietro - ma almeno è stato consegnato direttamente a chi ha bisogno. Sono tutte persone che hanno perso familiari per colpa del terremoto o persone che non hanno più nulla. Non possiamo abbandonarli e dimenticarci di loro. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno dato il loro contributo».

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