La Regola Feudale adesso mette mano ai boschi feriti
Gli abbattimenti da maltempo hanno interessato 100 mila metri cubi di legname C’è il problema di trovare compagnie boschive, si pensa di chiedere in Austria
PREDAZZO. 100.000 metri cubi tariffari di legname copiti dal maltempo (80.000 netti) il 25% della provvigione legnosa presente nei boschi della Regola Feudale, è la stima che il custode forestale Piergiorgio Felicetti ha presentato nei giorni scorsi al consiglio della Regola feudale di Predazzo. Gli schianti hanno riguardato per il 75% piante medio piccole e solamente il 25% le piante più grosse e quindi commercialmente più importanti. Le zone più colpite, come è stato evidenziato sulla cartografia, sono state quelle delle Coste – Cogol – Col Canalin – Crepe de Rif – Mezzavalle – Pian Caval – Praconè – Forno e la parte alta di Valsorda, dove il soprassuolo boschivo è stato divelto con percentuali che vanno dall’80 al 100%.
In queste zone – ha rilevato il custode - il materiale schiantato non presenta grossi diametri. Colpite anche, seppur in modo minore, le zone di Piai – Pian Prim – Le Rois – Le Vie – Tresca. Si tratta di zone colpite dal vento anche in passato come Coste – Cogol – Palacia – Crepe Rif – Tof Acqua, oppure zone che in passato erano destinate a pascolo, come Mezzavalle – Piai – Pian Caval – Forno. La priorità degli interventi che si stanno affrontando ora riguarda lo sgombero delle strade forestali per poter accedere ai lotti e verificare i danni alla viabilità.
Da subito potranno essere raccolti i larici nella zona Le Rois e le piante più grosse in località Le Vie e Val de Ota – Pian Caval dove è attualmente presente la ditta di Guadagnini Andrea.
La priorità della raccolta delle piante nel limite del possibile riguarda le zone da Le Rois – Vie – Val de Rif – Campigol Vece – Tof da l’acqua – Pian Caval – Valsorda e la parte bassa delle Coste a monte del maso della Regola dove si trova il miglior materiale legnoso.
Per quanto riguarda le altre zone Forno – Mezzavalle – Piai – Pian Prim – Costonel – Tof de Vena – Cogol – Valorca – Pere, e la parte alta delle Coste, se ne parlerà in inverno, meteo permettendo.
La difficoltà, sottolineata da tutti, è la disponibilità di compagnie boschive. La Comunità di Fiemme, ha ricordato lo Scario Giacomo Boninsegna, ha già contattato imprese lombarde, ma si pensa anche all’Austria. Problematica anche la presenza di due linee elettriche che ostacolano l’esbosco del legname con teleferica, in particolare quella da 130.000 Volt (fra Le Coste e Mezzavalle) mentre quella a 30.000 volt in località Forno, che è stata distrutta, non sarà ripristinata immediatamente. Si sopperirà con una linea interrata.
Quanto alla viabilità forestale la relazione di Piergiorgio Felicetti rileva danni soprattutto sulla strada delle Coste – Crepe de Rif e dei cedimenti sulla strada di Val de Ota in località Giavarele e Pian de Caval, mentre le due strade forestali costruite nel 2018, Tof de Vena e le Prese, non hanno subito danni significativi,
Saranno necessari anche nuovi piazzali di deposito del legname esboscato, individuati nei prati di Mezzavalle – Sacac – Fosc – Cristo al Giole e Val de Rif . Uniche note positive l’assenza di danni alle strutture edilizie, masi, fitarece e baite e la resistenza della Regina del Feudo, la pianta secolare sulle pendici di Pelenzana che non ha ceduto alla forti raffiche di vento.