La ditta Chiocchetti rifarà il tetto arso del maso Coste 

L’assemblea. La Regola feudale di Predazzo ha affrontato la questione sicurezza dei pendii sul versante del Monte Agnello. Dubbi sulle scelte di pianificazione urbanistica del Comune


Francesco Morandini


Predazzo. La questione sicurezza dei pendii sopra Predazzo è sempre più all’ordine del giorno. Dopo i lavori approvati dal Comune sul monte Mulat, i problemi si stanno ponendo anche sul versante del Monte Agnello. Ne ha discusso l’altro ieri il consiglio della Regola feudale, proprietaria del versante delle Coste radicalmente colpito dalla tempesta, e che è già stato parzialmente “ripulito” dagli alberi caduti. «Per quanto riguarda la protezione delle strade – ha spiegato il regolano Alberto Felicetti – se ne occuperà la Provincia di Trento alla realizzazione di paramassi e paravalanghe, ma dove la sicurezza interessa le abitazioni i responsabili sono i proprietari dei terreni. La cosa riguarda la zona di Mezzavalle, del Fol e ovviamente delle Coste».

Perplessità

Il consiglio tuttavia ha espresso molte perplessità. Innanzitutto per il fatto che le scelte di pianificazione urbanistica non sono in capo alla Regola e se il Comune ha concesso licenze edilizie la stessa non ha mai avuto voce in capitolo. In un incontro con l’ingegner De Col della Protezione civile l’amministrazione comunale di Predazzo ha chiesto alla Regola di anticipare i tempi conferendo essa stessa l’incarico ad un tecnico per uno studio sulla pericolosità della zona e dei lavori necessari che saranno successivamente realizzati dal Comune. La spesa per studio e lavori sarà coperta al 100% dalla Provincia.

Due pesi, due misure

Molte tuttavia le perplessità dei consiglieri sia per l’uso, si è detto, di due pesi e due misure (su un versante l’amministrazione pubblica sull’altro la Regola anche se in entrambi i casi sono interessate proprietà di privati cittadini come nella zona sopra il biodigestore) sia per il fatto che accettare di occuparsi dello studio possa significare l’accettazione di una responsabilità che il Feudo non sente di avere. “In ogni caso non ci sarà nessuno che ci dirà che non siamo responsabili, la legge è chiara” ha commentato il regolano prima del voto “stancamente” favorevole all’assegnazione dello studio.

Lavori post Vaia

Sempre in tema di interventi post Vaia sono stati affidati alla ditta Franco Betta i lavori di allargamento della strada Coste 1 per 20.000 euro, mentre all’ingegner Salvagni è stato affidato per 2697 euro l’incarico di seguire tutte le procedure burocratiche necessarie per ottenere il finanziamento della Provincia. All’ingegner Franco Bortolotti invece è stato esteso l’incarico da 1.800 a 2.000 euro per l’attraversamento del “Rif dal pis”.

Alla ditta Giuseppe e Michele Chiocchetti di Moena sono stati infine assegnati i lavori di carpenteria per rifare il tetto del maso Coste, andato a fuoco la scorsa estate, per un costo di 75.848 euro contro gli 82.914 euro offerti dalla ditta Sandro Guadagnini. Qualche dubbio è emerso per il fatto che solitamente si favoriscono i Vicini come Guadagnini, ma tutti hanno concordato che sia per la sostanziale differenza di costi, sia per il fatto che non si può disconoscere il risultato di una gara aperta a tutti, non poteva esserci altra scelta. «Altrimenti la prossima volta nessuno partecipa più», si è commentato in aula.

Alla EdilMartinol sono andati invece i lavori di assistenza muraria per 8.323,95 euro, un’offerta di 2100 euro inferiore a quella di Edilartigiani srl. I lavori riguarderanno il completo restauro dell’edificio nella forma preesistente. Alla Parrocchia di Predazzo è stato concesso infine un contributo di 2.000 euro per la sistemazione dei registri anagrafici posto che l’archivio parrocchiale è di fatto l’ufficio anagrafe fino al 1923. Confermata anche l’adesione alla Fondazione Dolomiti Unesco con la quota di 500 euro.

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