La comunità unita piange il parroco e uomo di cultura 

Campitello. La scomparsa di don Trottner per il Coronavirus ha lasciato increduli i compaesani Stefano Riz: «È difficile da comprendere». La parrocchia probabilmente affidata a don Bravin


Elisa Salvi


Campitello di fassa. «Ci mancherà molto don Luigi Trottner, abituati come eravamo a incontrarlo ogni domenica in chiesa e a condividere con lui gli eventi e gli aspetti più importanti della vita della comunità»: lo dice Stefano Riz, giovane docente di lettere della Scuola Ladina di Fassa, residente e parrocchiano di Campitello. C’è commozione in paese per la scomparsa del parroco, deceduto a 86 anni il 13 marzo all’ospedale di Rovereto, in seguito al contagio da Coronavirus. Fra le poche persone che, nella mattinata di ieri, hanno lasciato le abitazioni per gli acquisti essenziali, tra cui i giornali, chi si è recato dal giornalaio ha espresso incredulità e una sorta di rabbia per un virus che ha portato via un membro amato della comunità. «Ma l’impressione è che in queste particolari circostanze - spiega Riz, che ieri ha dato una mano all’edicola di famiglia a Campitello - si preferisca lasciare spazio al silenzio, alla lettura delle notizie e alla riflessione. La morte di don Luigi e l’emergenza che ci troviamo a vivere sono difficili da comprendere».

Così come si fatica ad accettare la mancata celebrazione del funerale: le disposizioni governative, per evitare occasioni di assembramento e rischi di contagio, vietano almeno fino al 3 aprile anche le esequie pubbliche, consentendo esclusivamente funzioni private (tenute riservate). «Questo - aggiunge Riz - è un altro aspetto mesto della vicenda. Come parrocchiani avremmo desiderato riunirci per pregare per don Luigi, ricordare insieme questo sacerdote che sapeva stare con i giovani e i bambini. Ci auguriamo, perciò, si possa celebrare il funerale in paese quanto prima».

È indubbio che don Luigi lasci un vuoto in tutta la valle, territorio che era abituato a raggiungere anche attraverso “La Campana della Pieve”, il quadrimestrale che dirigeva da vent’anni e dove raccoglieva le più importanti notizie sulla vita religiosa di Fassa. «Non era solo un giornalista - precisa il professor Cesare Bernard, capo della Commissione cultura del decanato di Fassa -: don Luigi nella sua vita aveva scritto anche diverse poesie che pubblicava sulla rivista e in alcune raccolte conservate all’Istituto Culturale Ladino di Fassa».

La scomparsa di don Luigi è una perdita anche culturale, tanto che si dovrà trovare un nuovo responsabile de “La Campana della Pieve”; e con grande probabilità - in epoca di carenza di sacerdoti - al parroco di Canazei, don Mario Bravin, sarà affidata anche la parrocchia di Campitello.

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