La Comunità territoriale ricorda Antonio Megalizzi
CAVALESE. L’ultimo consiglio della Comunità Territoriale della Val di Fiemme, riunitosi venerdì pomeriggio, è iniziato con un momento di ricordo e riflessione dedicato ad Antonio Megalizzi, il...
CAVALESE. L’ultimo consiglio della Comunità Territoriale della Val di Fiemme, riunitosi venerdì pomeriggio, è iniziato con un momento di ricordo e riflessione dedicato ad Antonio Megalizzi, il giovane giornalista trentino ucciso a Strasburgo. Il vicepresidente Michele Malfer ha voluto omaggiare la sua figura proprio nella seduta in cui è stato approvato il Piano Sociale di Comunità, lo strumento di programmazione delle politiche sociali del territorio, nel quale si fa riferimento, più volte e in modo trasversale, anche al tema delle politiche giovanili. Ecco le parole di Malfer: «Antonio Megalizzi è morto perché il buio della ragione genera mostri. Antonio Megalizzi a Strasburgo, così come Valeria Solesin a Parigi, così come Fabrizia Di Lorenzo a Berlino, sono diventati il simbolo di un ideale, di uno stile di vita, di una generazione. Sono la “generazione Erasmus", giovani che - al di là della provenienza geografica, della lingua e della religione - sognano di non avere confini, ma orizzonti ampi e sconfinati. Molti giovani trentini e tanti ragazzi della nostra Valle ne sono un esempio. Sono gli studenti che frequentano il quarto anno all'estero, sono gli studenti universitari che partono con il progetto Erasmus, sono i giovani che semplicemente si mettono in gioco per vivere esperienze umane e professionali di significato. Antonio, Valeria e Fabrizia erano ragazzi che credevano nell'Europa, ragazzi europei come i nostri figli e i nostri nipoti. Sono il futuro dell'Europa, di un'Europa che ancora una volta piange uno di loro. Sono morti che il mondo civile non può accettare e per questo ho proposto di condividere con voi questa memoria. La speranza è che, pur nella tragicità, queste morti servano all'Europa a scuotersi per rielaborare nuove strategie per contrastare il terrore e fermare questo odio che continua a mietere vittime anche fra i cittadini comunitari».(l.ch.)