La campana fassana delle 506 minoranze
Prima al mondo a suonare con frequenza “aurea”, a giugno sarà collocata a Santa Giuliana: sui fregi i santi venerati in valle
VALLE DI FASSA. Pesa 800 chilogrammi la campana dedicata alle 506 minoranze etniche realizzata dalla Pontificia fonderia Marinelli di Agnone (Isernia). Dopo un lungo viaggio (con sosta a Roma, Assisi, Loreto, Padova, Ginevra e Pietralba) arriverà in valle alla fine di giugno per essere collocata nel piazzale antistante la chiesa di Santa Giuliana, luogo identitario dei ladini di Fassa. «È stato un lavoro particolarmente impegnativo - spiega Leopoldo Rizzi, ex sindaco di Vigo di Fassa - che ha richiesto più di un anno di tempo, sia per la complessità dei fregi artistici che per la scelta tonale davvero inconsueta». Sarà infatti il primo bronzo programmato per emettere un suono a 432 Hertz, la frequenza chiamata “aurea”, quella della vita e dell’armonia, dei suoni della natura, tanto amata da Mozart e Verdi. I due grandi musicisti ritenevano infatti che tale frequenza conferisse al suono forza, pienezza e maestosità oltre che elevati effetti benefici per la salute.
La campana, di oltre tre metri di circonferenza, presenta sulla superficie esterna numerosi fregi, tutti originali ed esclusivi, di particolare bellezza, plasmati dalla scultrice Paola Patriarca, da oltre venti anni artefice di decorazioni per le campane prodotte dalla Fonderia Marinelli, l’azienda artigiana più antica al mondo e che utilizza ancora i tradizionali procedimenti di lavorazione in uso nel Medioevo. La campana è realizzata in bronzo (lega di rame e stagno) ma contiene anche piccole quantità di oro e argento provenienti da medaglie con immagini sacre fornite dall’ex sindaco di Vigo di Fassa. «I fregi centrali - spiega Rizzi - rappresentano le figure dei santi venerati in valle: Santa Giuliana, patrona di Fassa, San Giovanni Battista (patrono di Vigo) e San Michele arcangelo. L’iniziativa è nata in terra ladina, per esaltare il messaggio di pace e fratellanza che deve accomunare i popoli e sottolineare la ricchezza e la singolarità che ogni minoranza (identificata sul bronzo da una stella) rappresenta».
La campana suonerà due volte all’anno inviando nell’aria 506 rintocchi, il primo gennaio per augurare al mondo la pace e il 15 agosto festività della Madonna. La campana è prima di tutto un segno di unità per la valle e per i ladini del Sella. Ma non solo. L’auspicio di Rizzi è quello di favorire un legame più forte con tutte le minoranze del mondo, promuovendo forme di gemellaggio e di scambio. «La sopravvivenza di una minoranza - conclude - è una cartina di tornasole della pace. Se i rapporti tra Stati e al loro interno sono armonici, anche le minoranze possono tramandare il loro idioma, la loro cultura e i valori caratterizzanti la specifica identità». La campana ha un costo di 35 mila euro frutto di una delibera comunale approvata nel 2017, prima della fusione con Pozza con la formazione del Comune di Sèn Jan.
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