«La burocrazia rallenta l’Istituto Ladino» 

È una delle rimostranze fatte al presidente della Provincia Fugatti, presente all’assemblea annuale



SÈN JAN . Come annunciato, all’assemblea annuale dell'Istituto Culturale Ladino ha partecipato anche il presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Antonio Pollam, che presiede l’istituto da 10 anni ed è in scadenza di mandato, ha illustrato i frutti del lavoro e le ragioni ideali che hanno ispirato l'impegno pluridecennale dell'istituzione e ha ringraziato il presidente Fugatti per la sua personale vicinanza e il sostegno che la Provincia vorrà dare in futuro all’Istituto, che da 40 anni lavora per la ricerca linguistica e lessicografica, la conservazione della lingua e la crescita identitaria della comunità ladina.

Sotto il profilo amministrativo, l’istituto culturale ladino, come quelli mocheno e cimbro, sono stati confermati in capo alla presidenza. Fugatti ha assicurato la volontà e l’impegno di portare avanti la valorizzare e la salvaguardia della cultura ladina: «Vengo volentieri in Val di Fassa, che è un’Autonomia nell’Autonomia» ha detto il presidente, sottolineando che «lo sviluppo della coscienza identitaria di questa comunità è un valore per tutto il Trentino». Ricordando i disastri che il maltempo ha procurato anche in questo territorio e la sua visita ad Alba di Canazei di qualche settimana fa, Fugatti ha voluto riconoscere che il senso di appartenenza e l’amore per la propria terra qui è speciale: «dai fassani c’è sempre da imparare, è un complimento, l’ho visto di persona in quei giorni difficili».

Il consigliere provinciale Luca Guglielmi, rappresentante della comunità ladina, nel suo intervento ha esortato le minoranze a farsi conoscere ancora di più e ad aprirsi il più possibile all’esterno, soprattutto coinvolgendo i giovani. «Più piaceranno le minoranze - ha detto - più sarà profondo il senso di appartenenza».

L’assemblea si è aperta con un omaggio floreale di Antonio Pollam per chi collabora e lavora per l’attività dell’istituto, sia all’interno dello stesso, sia all’esterno, come la Sorastant della Scola Ladina, Mirella Florian e la dirigente del servizio minoranze linguistiche locali della Provincia, Marilena Defrancesco. A seguire, è stato proiettato un video musicale realizzato dall’Istituto sul brano intitolato “La cianzon de Val de Fascia”, musicato da Luigi Canori per coro e orchestra su testo di Francesco del Garber. Quindi gli interventi dei rappresentanti dell’Istituto e della comunità ladina, che hanno portato al presidente Fugatti le proprie istanze e difficoltà nel portare avanti il lavoro a causa delle crescenti incombenze burocratiche e la complessità normativa.

Molti i progetti per il futuro, come trasformare la mostra temporanea sulla Grande Guerra in esposizione permanente, favorire ancora di più la fruizione delle proposte culturali ad ospiti e residenti, rinnovare gli spazi museali. Accanto all’esigenza di rinforzare i legami di tutta la ladinità dolomitica e uniformare la lingua scritta, non trascurando le varianti di valle, è stata sottolineata la necessità di mantenere nello studio e nella ricerca un orizzonte il più vasto possibile.













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