Il sostegno della Comunità ai futuri medici
CAVALESE. Anche quest’anno il Comitato esecutivo della Comunità Territoriale della Val di Fiemme ha voluto incontrare gli studenti beneficiari delle borse di studio per i futuri medici. Gli iscritti...
CAVALESE. Anche quest’anno il Comitato esecutivo della Comunità Territoriale della Val di Fiemme ha voluto incontrare gli studenti beneficiari delle borse di studio per i futuri medici. Gli iscritti a Medicina e Chirurgia che hanno ricevuto l’agevolazione economica di 2.000 euro sono Beatrice Gabrielli di Predazzo, Francesca Alzalamira di Cavalese, Pierangelo Gorgone di Cavalese, Giacomo Goss di Tesero, Carlotta Florio di Predazzo e Maria Vinante di Varena. Quest'anno le borse di studio erano otto, tre in più degli anni precedenti, ma due studentesse hanno rinunciato in quanto già assegnatarie di analoghe agevolazioni da parte di altri enti pubblici. L’aumento della disponibilità economica voluta dal Comitato esecutivo evidenzia l’importanza attribuita a questo intervento. Nel suo saluto ai ragazzi, il presidente Giovanni Zanon ha posto l’accento sulla difficoltà, soprattutto nelle periferie, di reperire medici, sottolineando che le borse di studio sono di fatto un investimento collettivo per il futuro della sanità, anche in vista dell’alto numero di medici che a breve andranno in pensione.
Il vicepresidente Michele Malfer, ex insegnante di quasi tutti gli studenti beneficiari, ha voluto ribadire quanto sia gratificante per un docente vedere i propri studenti crescere e impegnarsi per raggiungere obiettivi e sogni: «Tra i nostri giovani ci sono tanti talenti da valorizzare e appoggiare. Le borse di studio sono un aiuto a quanti decidono di investire su un impegnativo percorso formativo e alle loro famiglie, veri e propri sponsor, non solo economici, dei ragazzi. È un modo per dire loro che crediamo nelle loro capacità e nelle loro aspirazioni». Gli studenti sono stati omaggiati, oltre che di due volumi sulla storia della Valle, del gagliardetto dell’ente, a simbolizzare che nel lungo cammino intrapreso non sono soli. (l.ch.)