Il nuovo Ospizio sarà “rifugio storico” 

Moena, progetto di rilancio al Passo San Pellegrino. E la mostra “La Gran Vera” diventa sezione permanente del Museo


di Gilberto Bonani


MOENA. Nuova vita per la mostra “La Gran Vera” realizzata nel 2014 con molta inventiva all’interno del polo di Navalge. Nell’anno che segna la fine delle commemorazioni del primo conflitto mondiale enti e associazioni rilanciano la sfida. La mostra temporanea diventerà struttura musearia permanente intesa non come istituzione autonoma, ma come sezione locale del Museo Ladino di Fassa. Ma l’obiettivo più ardito è quello di realizzare in maniera compiuta un parco archeologico della Grande Guerra iniziato già vent’anni fa dall’associazione “Sul fronte dei ricordi” per curare il mantenimento dei vari siti in quota con un accordo con la Salewa per l’utilizzo dello storico Ospizio del Passo San Pellegrino. Insomma la mostra “La Gran Vera”, realizzata sull’onda dell’entusiasmo di un manipolo di volenterosi, diventa un tassello importante nel panorama culturale – turistico della Valle di Fassa.

Dal 2014 la mostra temporanea alloggiata nel Navalge, ha segnato un ricavo di 230 mila euro a fronte di un investimento complessivo di 90 mila euro. Il profitto non è servito solo a coprire i costi di gestione, ma a finanziare l’associazione “Sul fronte dei ricordi” che con il suo presidente Livio Defrancesco mantiene eroicamente da decenni vecchi camminamenti, trincee, strutture difensive sulle montagne del Passo San Pellegrino - Bocche. Ora la mostra temporanea diventa struttura musearia permanente dopo una serie di passaggi istituzionali - operativi come il trasferimento degli uffici turistici dell’Apt in altra sede, la stipula di convenzioni tra Comun general, Comune di Moena e Istituto culturale ladino. La forma giuridica più appropriata (già sperimentata nei vari distretti di Fassa) è quella di sezione locale del Museo ladino, prospettiva che offre maggiori garanzie di sostenibilità e continuità. Anche la struttura di Navalge andrà adeguata nel settore che accoglie la mostra con interventi (costo complessivo di un milione 365 mila euro) che saranno finanziati da risorse locali (945 mila euro) e dalla Provincia (420 mila euro).

Dopo decenni di abbandono si profila la possibilità del recupero integrale dell’Ospizio di Passo San Pellegrino con un progetto di finanza tra Comune di Moena e la Salewa. Lo storico edifico diventerebbe una struttura ricettiva del tipo “rifugio storico”, cuore del “parco della memoria” e accoglierebbe un centro visitatori oltre a diventare una base logistica importante per il “Sentiero della Pace” che transita in quella zona. Costo dell’operazione 3,5 milioni di euro. L’accordo non è ancora stipulato ma da tempo sono in corso fruttuosi contatti tra amministrazione e la famiglia Oberrauch. Lo strumento per gestire il progetto territoriale è quello di una fondazione sostenuta non solo dalle istituzioni locali ma anche da privati. Alla presentazione del progetto sono intervenuti figure di spicco. Oltre alla procuradora Elena Testor, il sindaco di Moena Edoardo Felicetti, Antone Pollam e Fabio Chiocchetti, rispettivamente presidente e direttore dell’Istituto Culturale Ladino, hanno presenziato esperti come Camillo Zadra, direttore del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino e Michele Simonetti Federspiel, curatore onorario della mostra “La Gran Vera”.

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