Il libro sui ladini di Fascia “spacca”, presto altre 4 mila copie
Canazei. Sono andate letteralmente a ruba le tremila copie de “I Ladins de Fascia; lengaz, cultura e tradizion de n popol veior” (“I ladini di Fassa. Lingua, cultura e tradizioni di un popolo antico”)...
Canazei. Sono andate letteralmente a ruba le tremila copie de “I Ladins de Fascia; lengaz, cultura e tradizion de n popol veior” (“I ladini di Fassa. Lingua, cultura e tradizioni di un popolo antico”), distribuite per la prima volta durante le Feste negli uffici turistici dell’Apt di Fassa. Ecco perché è prevista la ristampa di altre quattro mila copie. La pubblicazione promossa dal Comun general de Fascia, in particolare da Celestino Lasagna, Conseier de procura alla cultura, e da Matteo Iori, Conseier de procura al turismo, intende diffondere tra gli ospiti della valle le principali informazioni sulla lingua e la cultura ladina. «Siamo rimasti piacevolmente sorpresi - afferma Iori - del successo della pubblicazione che, in modo semplice ed efficace, mette in luce gli aspetti culturali più particolari del nostro territorio».
L’opuscolo di 28 pagine (in formato A5) si presenta in quattro lingue - ladino, italiano, inglese e tedesco - ed è suddiviso in cinque brevi sezioni: “Benvenuti in Val di Fassa, una valle ladina”; “Una lingua differente”; “Vuoi imparare qualche parola in ladino?”; “Cenni storici”; “Usi, costumi e tradizioni”. I maggiori approfondimenti sono riservati alla lingua - con un breve excursus sulle origine e sul suo utilizzo nella vita quotidiana della popolazione autoctona (ma è sempre più diffusa anche tra i residenti nuovi locutori), della scuola, delle istituzioni e dei mass media locali - alla storia della valle - dal mesolitico fino ai giorni nostri, passando per i momenti cruciali come il passaggio dall’Impero Austroungarico, al Regno d’Italia, fino all’entrata a far parte della provincia di Trento negli anni Venti del Novecento - e alle tradizioni più vive - in particolare quelle legate alle festività religiose e al carnevale con le maschere tipiche.
Sono pure indicate alcune parole ladine, più o meno comuni, per aiutare chi visita il territorio a comprenderne il significato. Lo strumento, inoltre, si rivela utile anche per i numerosi lavoratori stagionali, impiegati nelle più diverse strutture turistiche della Val di Fassa, che, con un impegno contenuto, possono conoscere i tratti principali della località e fornire informazioni corrette agli ospiti. «Un ringraziamento per la realizzazione di “I Ladins de Fascia” va ai Servizi linguistici e culturali del Comun general che, in collaborazione con il Museo Ladino di Fassa, si sono occupati dei contenuti, che stanno ottenendo un consenso diffuso». A tale proposito, una parte delle copie in ristampa sarà distribuita, oltre che negli uffici turistici e negli hotel di Fassa, anche nelle sedi della Provincia di Trento. «È motivo di soddisfazione - sottolinea Iori - che la pubblicazione giunga anche nella sede del Consiglio provinciale e naturalmente al Servizio per le Minoranze Linguistiche di Trento».