Contro gli assalti del lupo pronte le reti elettrificate
Cavalese, la Magnifica diffonde i nuovi sistemi di difesa per gli alpeggi al pascolo Bilancio 2017 con prelievi forzati a causa delle trombe d’aria e del bostrico
CAVALESE. Il 2017 per la Magnifica Comunità non è stato un anno sereno per la gestione forestale a causa dei prelievi forzarti dovuti principalmente a schianti creati dal vento in agosto e a interventi straordinari per debellare il bostrico. E’ quanto è emerso dalla relazione annuale dell’ufficio tecnico forestale della Magnifica nel corso della sessione forestale. Dopo i saluti dello Scario Giacomo Boninsegna e quelli del responsabile dell’Ufficio Distrettuale delle foreste Bruno Crosignani, ha preso la parola Andrea Bertagnolli responsabile dell’Ufficio tecnico forestale che ha sottolineato che i programmi iniziali della gestione delle foreste erano stati rispettati in maniera rigorosa fino al mese di giugno. Poi però sono stati pesantemente stravolti nel mese di agosto quando un’ inattesa tromba d’aria ha interessato in maniera pesante alcune aree boschive della Magnifica. I danni più ingenti sono avvenuti nel II Distretto in val Cadino e soprattutto nel III Distretto A in località Buse del Pegolazzo, Le Caore e Maseron in val Moena nel comune catastale di Cavalese, dove la tromba d’aria ha abbattuto ben 4 mila metri cubi di legname.
Complessivamente nel 2017, come ha rilevato Bertagnolli, dei 34 mila 400 metri cubi preventivati su tutto il territorio della Magnifica ne sono stati effettivamente utilizzati ben 41 mila 246 metri cubi, con un supero di oltre 10 mila metri cubi. Ma anche il V Distretto Predazzo parte est (Ceremana, Valonat, Costa Crosera) è stato interessato dagli schianti per il vento. Gli interventi di recupero pertanto hanno superato di ben 2.136 metri la normale ripresa. Sono stati utilizzati infatti 7 mila 386 metri cubi contro i 5.250 programmati.
Ma gli operai della Magnifica ed alcune ditte specializzate sono dovuti intervenire oltre che per il recupero degli schianti anche per i diradamenti e coltivazioni, ma anche per interventi fitosanitari, per l’Ips Typographus (bostrico) favorito dagli anomali andamenti stagionali con la grande siccità primaverile ed estiva. L’ispettore delle foreste Maurizio Poli si è poi soffermato sui nuovi sistemi (reti metalliche con la corrente) che saranno utilizzate della Magnifica in futuro per difendere gli alpeggi dagli assalti del lupo. Non si potrà gestire le malghe per gli ovini, caprini e mucche come prima. Questi sistemi, buona parte finanziati in forma sperimentale dalla Provincia, sono l’unico antidoto per salvaguardare i greggi, ma anche i vitelli e le mucche. In val di Fassa (Canazei - Penia) ormai c’è un branco stabile di lupi (6-7 esemplari), che si avvicina alle abitazioni, favoriti anche dalla presenza di mufloni.
Ma in val di Fiemme invece sono comparsi i cinghiali, che quando sono giovani anch’essi sono probabili preda del lupo. L’unica novità riguarda l’intervento del Ministero dell’Ambiente che ha autorizzato i forestali ad utilizzare le cartucce con pallini di gomma per tenere i lupi lontani dalle case. (l.ch.)