Castello Molina non chiederà i danni per lo svaso
Castello-molina. Nel corso dell’ultima seduta il consiglio comunale ha preso in esame anche la mozione sullo svaso della diga di Moena, presentata dai consiglieri della lista Impegno Civico Lorenzo...
Castello-molina. Nel corso dell’ultima seduta il consiglio comunale ha preso in esame anche la mozione sullo svaso della diga di Moena, presentata dai consiglieri della lista Impegno Civico Lorenzo Wohlgemuth e Luigi Piazzi. Nella mozione la giunta comunale veniva sollecitata a chiedere i danni alla società Hydro Dolomiti Energia che ha operato lo svaso nel giugno del 2019 e che, secondo i consiglieri dell’opposizione, aveva reso impossibile qualsiasi attività legata alla pesca, deturpato l’ambiente e compromesso il turismo.
«Esistono tecnologie alternative, molto efficienti e più rispettose dell’ambiente, ma più costose e osteggiate dalla società – ha sottolineato Piazzi nel corso del dibattito in consiglio -. Basterebbe interpellare i due esperti locali Nicola Zanon e il dottor Guido Piazza per capire che il sistema adottato da Hydro Dolomiti Energia non va nella direzione auspicata dai pescatori e da coloro che vogliono preservare l’ambiente».
Secondo Impegno Civico l’amministrazione comunale dovrebbe chiedere alla società multimilionaria (che vanta un bilancio di oltre 60 milioni di euro) un indennizzo di 2 milioni di euro per lo svaso del 2019 e una cifra uguale per eventuali svasi futuri se fatti con la stessa tecnica. Dopo i continui svasi, ha spiegato il consigliere Piazzi, ora c’è la necessità di fare pulizia della melma maleodorante trasportata dall’acqua nel bacino di Stramentizzo. La spesa per questa operazione in base ai calcoliè di circa 1 milione e 800 mila euro».
Il sindaco Marco Larger ha ribadito la posizione della giunta, che non condivide la proposta dell’opposizione: «Noi non siamo stati con le mani in mano e ci siamo opposti a questo modo di attuare gli svasi. La Magnifica e la conferenza dei sindaci hanno sottoscritto un documento (compreso la stessa sindaca di Predazzo Maria Bosin, che per prima si era lamentata del disagio creato dallo svaso) con il quale si chiedeva l’utilizzo di parte dei fondi, circa 19 milioni di euro del Progetto Avisio, per alleggerire dalla melma il bacino di Stramentizzo». «Il 23 maggio scorso - ha aggiunto il sindaco - si è tenuto il secondo Tavolo dei servizi nel quale siamo riusciti ad ottenere l’impegno da parte della Provincia per fare il prossimo svaso in maniera diversa da quella attuata finora».
Nel dibattito è intervenuto anche l’assessore ai lavori pubblici Fulvio Zorzi: «Siamo tutti d’accordo sulla salvaguardia dell’ambiente, ma credo non sia giusto che ogni Comune vada per conto proprio e chiedere una cifra così alta».
La mozione è stata bocciata: nove i voti contrari, due a favore, quelli di Wohlgemuth e Piazzi. L.CH.