«Al parco i bagni sono indecenti»
Cavalese, la consigliera Dalpalù rintuzza alle accuse della delegata Vanzo
CAVALESE. Non si è fatta attendere la risposta della consigliera di opposizione Bruna Dalpalù alle accuse di esser animata unicamente da livore lanciate dalla albergatrice e delegata all’arredo urbano Ingrid Vanzo.
«Devo ringraziare la signora Ingrid Vanzo – attacca la consigliera Dalpalù - per avermi ricordato che viviamo in un paese che deve la sua fortuna al turismo. Infatti è già da tempo che vorrei segnalarLe un po’ di “chicche” che i turisti apprezzano molto. Forse Lei non frequenta il nostro bel parco da qualche anno, faccia un giretto- aggiunge - guardi in che stato miserabile e indegno di un paese civile versano i servizi, meglio chiamarli “cessi”, proprio davanti alla Pieve magnificamente restaurata: da almeno tre anni (fanno fede fotografie scattate da ospiti in più riprese e segnalate alla scrivente che sarò lieta di inviarLe) porte spalancate su una turca spaccata che nessuno si è mai curato di sostituire. Non è possibile per le finanze del paese dotare il parco di servizi civili possibilmente defilati rispetto alla chiesa? E pensare che il comune invece è così generoso quando si tratta di via Bronzetti, Gli ospiti, perlopiù anziani, sono costretti, al bisogno, a recarsi al bar del tennis o alla pizzeria fuori del parco, bella ospitalità! Stesso discorso per i servizi delle bocce, non parliamo dello stato fatiscente e probabilmente pericolante dell’edificio a lato delle chiese. Vogliamo parlare poi delle buche nei marciapiedi e nelle strade del paese, l’erbaccia che prospera rigogliosa ovunque non sia via Bronzetti, della sporcizia disgustosa delle scale a fianco del municipio e della farmacia? Lei pensa davvero - commenta - che bastino “due margherite” davanti alla sua porta per riscattare l’incuria imperante? In quanto alle sue installazioni (pochi decimetri? vedi foto…vasi fiori, tronchi, braciere acceso in certi periodi e occupazione del suolo pubblico), chiunque può testimoniare che sono cresciute di anno in anno, in assenza di verifiche di chi di dovere, e quelle sì che mettevano in pericolo i pedoni, sicuramente più numerosi dei suoi clienti, costretti alla gimcana tra le macchine per poter salire in via Baldieroni. Penso proprio che il Pil cavalesano non soffrirà per la loro rimozione, ma sta già soffrendo per il continuo degrado di tutto il paese». «In quanto a chiudere al traffico la zona, Lei sa che questo significa spostarlo su altre zone su cui si affacciano strutture turistiche degne di rispetto almeno quanto la sua, quindi per cortesia non faccia la vittima e guardi un po’ più in là del suo orticello. Io lavoro come dipendente e penso al bene e ai diritti dei cittadini, mentre Lei “grande ereditiera”, pensa ai suoi affari personali. “Un saggio amministratore – come scrive lei – si preoccupa di far crescere la sua comunità” non solo gli interessi di pochi “». ( l.ch.)