Festa della Liberazione, Ianeselli a Palazzo Geremia: “L’antifascismo non è di parte. Troppi tentativi di delegittimarlo”
Il sindaco: “Il 25 aprile è la matrice della grammatica civile con cui è stata scritta la Costituzione dell’Italia repubblicana”
GLI APPUNTAMENTI A TRENTO. Musica, conferenze e “pastasciutta antifascista” al Parco Michelin
LE INIZIATIVE A ROVERETO. Fermata 25 Aprile: tante storie per alimentare la memoria
TRENTO. “L’antifascismo non è di parte, come molti credono. Non è neppure identificabile con una tendenza politica, visto che la Resistenza comprendeva posizioni assai diverse, che andavano dalle forze della sinistra ai liberali, dai monarchici ai cattolici. Soprattutto l’antifascismo non è una gabbia ideologica che restringe gli orizzonti, ma un’aspirazione alla giustizia, alla libertà e alla fratellanza, è pensare se stessi insieme agli altri, a tutti gli altri, stranieri, ebrei, disabili, atei e fedeli di ogni religione”. Lo ha detto il sindaco Franco Ianeselli nel suo intervento alla cerimonia per il 25 aprile, a Palazzo Geremia.
“Il 25 aprile che tutti gli anni festeggiamo insieme non è solo una data, non è soltanto un anniversario. Quel giorno della primavera del 1945 è all’origine del nostro alfabeto politico, è la matrice della grammatica civile con cui è stata scritta la Costituzione dell’Italia repubblicana”, ha affermato il sindaco, aggiungendo che il discorso pubblico è “caduto in questo ultimo periodo in numerose e insistite sgrammaticature, come se qualcuno avesse l’obiettivo di delegittimare l’antifascismo, di rendere accettabile il revisionismo, di normalizzare le discriminazioni. Questa è dunque l’occasione per ribadire che in Italia per dirsi democratici occorre anche dichiararsi antifascisti”.
(foto Fb Franco Ianeselli)