Famiglie cooperative, incontro tra i sindacati e le minoranze per parlare della disdetta contrattuale
L’opposizione in Consiglio provinciale: "Abbiamo già chiesto un incontro anche con i vertici della Cooperazione e stiamo aspettando una data per poter avere un confronto anche con loro"
TRENTO. Cgil, Cisl e Uil del Trentino hanno incontrato le minoranze del Consiglio provinciale a Palazzo Trentini. Al centro del dibattito la disdetta contrattuale delle Famiglie cooperative, che coinvolge 1.900 lavoratori, e il contratto integrativo delle cooperative sociali, il cui rinnovo è fermo da quindici anni. "Siamo pronti a fare la nostra parte responsabilmente nel confronto con le controparti, ma la questione salariale va affrontata ai tavoli contrattuali con determinazione. In entrambi questi casi abbiamo visto la volontà di non prendere atto della distanza tra costo reale della vita e retribuzioni", dichiarano i sindacati.
"Sul sociale peraltro si addensa un'altra preoccupazione: l'ipotesi, non frenata dalla Provincia, che si possa aprire la gestione dei servizi anche ai privati profit. Una scelta di campo forte, che rischia di compromettere non solo la qualità dei servizi, a cominciare dall'assistenza domiciliare, e dell'occupazione, ma la finalità stessa dell'esternalizzazione".
Per questa ragione confederazioni e categorie - informa una nota - auspicano che il tema sia oggetto di confronto anche in consiglio provinciale. Erano presenti all'incontro i consiglieri Francesco Valduga, Chiara Maule, Michele Malfer, Paola Demagri, Lucia Coppola, Francesca Parolari, Andrea de Bertolini e Alessio Manica.
"Ringrazio tutte e tutti per gli interventi e per averci voluto informare sui diversi aspetti che riguardano il mondo del lavoro all'interno della Cooperazione Trentina", ha detto in conclusione del confronto il consigliere Francesco Valduga. "Abbiamo già chiesto un incontro anche con i vertici della Cooperazione e stiamo aspettando una data per poter avere un confronto anche con loro".