femminicidio

Era iscritta all'ordine dei medici di Bolzano la donna strangolata dal marito e chiusa nel bagagliaio dell'auto

La vittima, Anna Sviridenko, 40enne, della clinica universitaria di Innsbruck, aveva lavorato anche per l'Azienda sanitaria



BOLZANO. «L'ho uccisa, il cadavere è nel furgone qui fuori». Con queste parole, pronunciate lunedì sera davanti a un Carabiniere in servizio, l'ingegnere 48enne Andrea Paltrinieri ha confessato il femminicidio della moglie, Anna Sviridenko, 40enne con origini russe, medico in Austria alla clinica universitaria di Innsbruck e specializzanda in Radiologia all'Università di Modena e Reggio Emilia.

Aveva lavorato in Alto Adige

La donna aveva lavorato anche per l'Asl in Alto Adige, ed era iscritta all'Ordine dei medici di Bolzano.

Dopo averla uccisa, strangolandola nella sua abitazione a Modena, Paltrinieri è andato, con il cadavere della donna dentro al veicolo, direttamente al comando provinciale dei Carabinieri. In caserma è stato arrestato nella quasi flagranza di reato con l'ipotesi di omicidio volontario aggravato e portato al carcere Sant'Anna.

Il delitto sarebbe avvenuto per l'affidamento dei bambini della coppia, di due e tre anni. La vittima, Anna Sviridenko, aveva chiesto all'autorità giudiziaria di Innsbruck (in Austria), dove era residente, la regolamentazione dell'affidamento prevalente dei figli minori e l'esercizio del diritto di visita per il padre.

Il procedimento era stato definito il 17 maggio dello scorso anno; era stata stabilita la collocazione prevalente dei due bambini nell'abitazione della madre, con il diritto di visita del padre.

Lo scorso gennaio Paltrinieri aveva presentato ricorso al Tribunale civile di Modena per la separazione giudiziale, contestando la giurisdizione dell'autorità giudiziaria austriaca. Il Tribunale di Modena aveva ritenuto di non dover assumere provvedimenti temporanei urgenti, proprio perché già esistente la decisione di un giudice straniero comunitario.

A febbraio scorso la donna aveva poi presentato istanza al Tribunale di Innsbruck per ottenere l'affidamento esclusivo dei due bambini. E lunedì i giudici hanno accolto le sue richieste. L'omicidio sarebbe avvenuto nel momento in cui la 40enne si trovava a Modena per portare i bambini in Austria, dove lavorava in una clinica di Innsbruck. Una volta raccolta la confessione dell'uomo, i Carabinieri hanno aperto il veicolo dell'ingegnere, con modalità idonee a non inquinare le prove. Al suo interno, nel vano del bagagliaio, c'era, rannicchiato, il cadavere della moglie.

La vittima presentava il capo ricoperto da un sacchetto nero di plastica, stretto al collo con un filo plastificato. Rimosso il sacchetto, aveva il collo stretto con una cintura.













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