Il caso

Entro il 6 settembre arriva l’ordinanza sull’ex Sloi, si attende il Consiglio di Stato

Il Comune è stato chiamato dal Consiglio a individuare la responsabilità della contaminazione – in assenza dei proprietari (la Sloi non esiste da tempo) verranno messe in atto delle misure di prevenzione 

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TRENTO. Entro il prossimo 6 settembre il Comune di Trento dovrà ordinare agli attuali proprietari dell'area ex Sloi di mettere in atto le misure di prevenzione necessarie per evitare che continui la diffusione degli inquinanti.

L'avvio di procedimento - si legge in una nota - è già stato mandato a tutti i proprietari dell'area ex Sloi, dell'area Sequenza, alla Provincia, all'Appa, al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica e a tutti gli enti coinvolti.

Il Comune è stato chiamato dal Consiglio di Stato a individuare il responsabile della contaminazione della Sloi, all'origine della contaminazione dell'area Sequenza. In assenza del responsabile (la Sloi non c'è più da tempo, l'ente locale dovrà ordinare agli attuali proprietari di mettere in atto le misure di prevenzione necessarie per evitare la diffusione degli inquinanti).

A quanto comunicato dall'ente locale, il Ministero dell'ambiente sta inoltre riavviando il procedimento per il danno ambientale che ha investito l'area di Trento nord. Nella nota, l'amministrazione comunale ha espresso inoltre solidarietà ai tecnici attaccati "in merito all'inquinamento della falda sotto lo scalo Filzi".

Secondo l'ente locale, "gli ultimi dati sulla contaminazione della falda a Trento Nord e in particolare sotto l'ex scalo ferroviario integrano un quadro già noto da tempo, descritto anche nella Carta della criticità idrica sotterranea inserita nel Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche approvato dall'amministrazione provinciale nel 2008". 













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