Emilio Zierock salvo dopo lo schianto in Canada: «Un miracolo, ma c’è grande ansia per le sue condizioni»
Il fratello Theo: «Vogliamo capire qual è l’entità dei traumi». Il giovane, 35 anni, lavora in azienda e vive a Egna. Si è appena sposato
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MEZZOLOMBARDO. «Un miracolo che sia sopravvissuto». Sembra un giorno come un altro nella storica azienda agricola Foradori, a Mezzolombardo. Ma soltanto in apparenza: ieri pomeriggio, nel silenzio, interrotto soltanto dai suoni della campagna, la preoccupazione della famiglia è palpabile. Nel terribile incidente in elicottero, avvenuto sopra sulle montagne del Terrace in British Columbia in Canada, è rimasto coinvolto anche Emilio Zierock, 35 anni, figlio di Elisabetta Foradori, la “signora del Teroldego”.
Lui, una colonna portante della storica azienda, condotta insieme alla madre, al fratello Theo e la sorella Myrtha, si è sempre occupato «della cantina e della campagna». «Miracolosamente è vivo - spiega il fratello - al momento siamo più preoccupati per il dopo, per il futuro. Vogliamo capire qual è l’entità dei traumi riportati da Emilio e che tipo di risvolti potranno avere sulla sua salute. Stiamo cercando di posticipare il dramma, ora c’è solo apprensione. Per noi sono ore cruciali».
Una paura che, comprensibilmente, sta assalendo tutti i parenti più stretti ma anche la moglie Federica, con cui si era sposato da poco più di un mese. Una famiglia che ora vuole aspettare a parlare, e che rimane con il fiato sospeso. Nel frattempo, dopo la chiamata nella notte, la madre, insieme alla moglie di Emilio, non ha perso tempo, comprando immediatamente i biglietti per partire già oggi per Vancouver.
Tragico il bilancio dello schianto: tre i morti, tra cui il pilota e due cari amici di Zierock, il 29enne Heiner junior Oberrauch, detto «Heinzl» e il 35enne Andreas junior Widmann, figli di famiglie altoatesine note, legati rispettivamente alla catena Sportler e alla Textmarket. «Erano partiti tutti insieme soltanto pochi giorni fa, nel weekend, erano circa una decina. Il suo gruppo storico di Bolzano, persone con cui condivideva le stesse passioni per la montagna, lo sport e l’avventura». La compagnia, che si sarebbe dovuta fermare «una decina di giorni» aveva scelto la meta canadese per fare heliskiing, salire in elicottero in quota per poi scendere con gli sci lungo i pendii innevati.
«Era un’esperienza che Emilio voleva fare sin da piccolo. Viaggio che era in programma da moltissimo tempo. Due di loro hanno deciso di disdire all’ultimo. Tutti erano molto entusiasti di partire». Il 35enne, sopravvissuto ma in gravissime condizioni, sarebbe stato portato all’ospedale d’urgenza, dopo che sono stati trovati i resti del velivolo «a terra, sulla neve, in un posto isolato». È stato ritrovato «in una zona remota» con gli altri feriti: «Non è stato immediato trovarli, sia a causa delle condizioni atmosferiche che per il luogo non facile da raggiungere».
Zierock, che vive a Egna, si era sposato a dicembre scorso ed era rientrato con la moglie soltanto una decina di giorni fa dopo il viaggio di nozze in Nuova Zelanda. «Emilio è sempre stata una persona molto sportiva e iperattiva, appassionata delle discipline sulla neve e tutto ciò che riguarda la montagna. Per sopravvivere lui ha bisogno di andare a correre, ha sempre amato la corsa in quota. Anche sul lavoro ha sempre dato il massimo, anche di più di quello che doveva. Qui in azienda lui fa moltissimo. Siamo in apprensione perché vogliamo capire ora come sta, non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Perché lui non riesce a stare fermo». Poche le certezze in questo momento, in cui tutti si sentono appesi a un filo: «In questo momento se fosse qui, vorrebbe che non ci fossero intoppi per l’azienda. E cercherebbe di andare avanti al meglio», conclude il fratello Theo. F.C.