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Emergenza abitativa, i sindacati: “Si sospendano tutti gli sfratti Itea”

La proposta arriva da Cgil, Cisl e Uil, pronti a portare al Comitato provinciale sulla condizione abitativa, istituito “in colpevole ritardo” dalla Giunta nelle scorse settimane: “E’ necessario che non si perda altro tempo e che si convochi subito il tavolo”



TRENTO. Immediata sospensione di tutti gli sfratti Itea e maggiori risorse per dare risposte all’emergenza abitativa in Trentino. E’ questa la proposta che Cgil, Cisl e Uil intendono portare al Comitato provinciale sulla condizione abitativa, istituito “in colpevole ritardo” dalla Giunta nelle scorse settimane.

“E’ dall’inizio legislatura che chiediamo la costituzione di questo organismo – tuonano Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Hanno aspettato cinque anni per muovere un passo, arrivando alla vigilia delle elezioni e assistendo immobili ad un disagio abitativo in crescita e diventato vera e propria emergenza dopo la pandemia e l’impennata dei costi energetici. E’ necessario che non si perda altro tempo e che si convochi subito il tavolo”.
I sindacati, non da soli, da tempo lanciano l’allarme sul problema casa in Trentino, denunciando l’assenza di politiche abitative da parte della Giunta Fugatti, l’assenza di stanziamenti adeguati per potenziare la disponibilità di alloggi pubblici e a canone moderato, l‘impossibilità per molti lavoratori e lavoratrici di trovare un alloggio a costi sostenibili.

“La situazione sta andando fuori controllo sia sul piano dell’edilizia sociale sia in generale sul problema abitativo – sostengono i tre sindacalisti - . Assistiamo quasi quotidianamente ad un insopportabile rimpallo di responsabilità tra Itea, comuni, comunità di valle e Provincia e nessuno che si assume l’onere di trovare soluzioni. E mentre il bisogno abitativo delle famiglie cresce, le istituzioni restano immobili”.
Per questa ragione, come primo provvedimento, Cgil, Cisl e Uil chiedono una moratoria sugli sfratti Itea. “Se non sono in grado di ristrutturare gli appartamenti sfitti e li tengono bloccati, almeno non mettano sulla strada famiglie e persone bisognose”.
Allo stesso tempo le tre sigle chiedono più risorse. “Sette milioni di euro nella variazione di bilancio sono briciole. Serve rifinanziare il fondo affitti e alzare il contributo. Servono nuove case pubbliche”.
C’è poi la leva fiscale. I sindacati chiedono alla Giunta di avere coraggio e di facilitare l’immissione sul mercato degli alloggi sfitti alzando la tassazione a quanti tengono le abitazioni vuote, ma anche agli alloggi turistici. “Non si può assistere alla speculazione sui prezzi degli affitti mentre lavoratori, famiglie e studenti non trovano un tetto”.
Già oggi è partita la richiesta formale di convocazione del Comitato provinciale.

“Ci attendiamo un riscontro a breve. In caso contrario siamo pronti a lanciare una vertenza sulla casa”, concludono.













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