E-mail aziendali hackerate, due persone arrestate fra Emilia e Germania
Nuovi sviluppi dell’operazione Matrioska di Guardia di Finanza e polizia di Trento. Sono adesso 14 gli indagati identificati e 9 i soggetti in arresto per frode informatica aggravata e riciclaggio transnazionale
TRENTO. Eseguiti due arresti, tra Emilia Romagna e Germania, nei confronti di presunti appartenenti ad una banda di cyber criminali specializzati nell'hackeraggio di e-mail aziendali.
Gli arresti fanno seguito all'operazione "Matrioska” , conclusa nell'ottobre 2020 dalla Guardia di finanza di Trento in collaborazione con la locale Squadra mobile, che aveva portato all'arresto di sette persone per frode informatica aggravata e riciclaggio transnazionale. Grazie ad elementi raccolti nel corso di numerose perquisizioni eseguite nelle città di Belluno, Bergamo, Bologna, Brescia, Lodi, Milano, Modena, Reggio Emilia, Udine e Verona, presso le sedi societarie e i domicili degli indagati, gli investigatori hanno identificato altri due presunti complici, un italiano della provincia di Reggio Emilia ed un nigeriano, individuato a Brema in Germania, che - secondo l'accusa - hanno partecipato, per il tramite di due società, una emiliana e l'altra veronese, al riciclaggio transnazionale dei 600.000 euro illecitamente sottratti alle società frodate.
In particolare, i due arrestati avrebbero partecipato al riciclaggio della somma tramite numerosi bonifici verso i conti correnti di sei società "fantasma" (non realmente operative) con sede a Milano, Modena e Reggio Emilia.
Il tutto - secondo l'accusa - accompagnato da false casuali per il pagamento di fatture inerenti cessioni di beni. Il denaro, finito all'estero, è infine, rientrato in Italia attraverso bonifici disposti dai medesimi conti correnti stranieri verso i conti nazionali di due società "fantasma" modenesi e di due prestanome (un italiano e un cingalese), per poi essere ritirato in contanti.