LA FASE 2

Disegno di legge sulla ripresa economica, 250 emendamenti del Pd, 55 di Futura e 40 del M5S

Interventi per lavoro, famiglie, impresa, scuola, sanità e cooperazione



TRENTO. Il gruppo del Partito democratico del Consiglio provinciale di Trento ha depositato un pacchetto di 250 emendamenti al disegno di legge 55 della Giunta sulla ripresa economica. Altri 55 sono stati presentati da Futura e 40 dal M5S.

Secondo quanto riportato in una nota del Pd, si tratta di interventi in favore dei lavoratori e delle famiglie, sul sistema delle aziende, del lavoro e sui nodi dell'istruzione. «L'esame del disegno di legge ha richiesto l'elaborazione di un insieme di proposte su temi fondamentali a partire da quelli della sanità e della cooperazione, per toccare poi il sostegno alla cultura ed allo sport, accanto alle questioni strategiche delle piattaforme digitali e della competitività dell'intero sistema Trentino», precisa il gruppo del Pd.

Quanto agli emendamenti presentati dal gruppo consiliare di Futura «l'obiettivo dei proponenti - riporta una nota - è dare risposte alle categorie di persone e settori che non trovano, nelle scelte della Giunta di Maurizio Fugatti, riscontro alle loro difficoltà economiche e lavorative». Le proposte riguardano la modifica delle modalità di erogazione dell'assegno unico provinciale per le famiglie più povere (con l'eliminazione della norma che prevede i dieci anni di residenza), l'anticipazione dell'intera quota dell'assegno a carico della Provincia e misure di sostegno per il pubblico impiego, per i docenti e per gli studenti universitari. Su chiede inoltre una moratoria degli appalti al 3/o settore e l'inserimento del comparto culturale tra i settori strategici per lo sviluppo economico e sociale del Trentino, con un sostegno di cinque milioni di euro.

I temi trattati dal Movimento 5 Stelle riguardano il riconoscimento di internet come diritto universale e interventi a sostegno della diffusione della banda larga in tutto il Trentino. Poi interventi a tutela della salute, sostegni per le famiglie che vivono in affitto e aiuti per rendere più efficaci le politiche sociali. Proposta poi l'istituzione di assemblee civiche di cittadini per raccogliere suggerimenti concreti su come affrontare la crisi. Infine non siamo rimasti ciechi di fronte ai rischi che l'eccezionale sforzo di ricostruzione comporta. 













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