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Diga del Vanoi, Zaia: «Non vogliamo sia un altro Vajont»

Il governatore veneto è tornato a parlare del progetto osteggiato dalla Provincia di Trento e dagli ambientalisti: «Non siamo innamorati della soluzione del fare né del non fare, i tecnici hanno chiesto altre verifiche»

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TREVISO. "Il Consorzio ha attivato una fase di audizione, noi saremo tra gli auditi: abbiamo dato la disposizione ai nostri tecnici di verificare al millimetro tutti gli aspetti tecnici e della sicurezza: i tecnici già hanno sottolineato la fragilità del luogo dal punto di vista geologico e hanno chiesto ulteriori verifiche". Lo ha detto ieri (8 settembre) il presidente del Veneto Luca Zaia a margine di un evento a San Pietro di Feletto, nel Trevigiano, tornando sull'ipotesi di progetto di costruzione di una diga sul torrente Vanoi da parte del Consorzio di bonifica Brenta.

Un progetto fortemente osteggiato dalla Provincia di Trento (che è pronta ad azioni legali) e da quella di Belluno, oltre che dalle associazioni ambientaliste. "Noi non siamo innamorati - ha aggiunto Zaia - né della soluzione del fare né di quella del non fare, stiamo cercando semplicemente di svolgere il nostro ruolo che è quello di fare in modo che non ci sia un altro Vajont. Quindi chiediamo verifiche - ha concluso - e chiediamo ai tecnici di essere assolutamente puntuali". 













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