Diffamazione aggravata, Magalli rinviato a giudizio per le parole sulla Volpe
Continua in tribunale la lite fra gli ex colleghi presentatori de "I fatti vostri". Il pm ha disposto il processo accogliendo l'opposizione della presentatrice trentina alla richiesta di archiviazione del pm (foto Ansa)
TRENTO. "Scrivere che le donne 'si sentirebbero più insultate se sapessero come fa a lavorare da 20 anni' è gravissimo! Offende me, danneggia mio marito e la Rai": lo aveva detto due anni fa Adriana Volpe, in risposta alle parole rivoltele da Giancarlo Magalli.
Sembra che quest'ultimo avesse reagito male quando, durante una puntata de "I fatti vostri", la collega rivelò la sua età (il presentatore ha compiuto 70 anni nel luglio 2017). Le rinfacciò di essere una “rompi…” e poi, nel rispondere a un post, precisò che non ce l’aveva con le donne, “che ho sempre rispettato e che forse si sentirebbero più insultate se sapessero come fa a lavorare da 20 anni…”.
Proprio quest'ultima frase ha spinto oggi il Gip a decidere il rinvio a giudizio di Magalli per diffamazione aggravata. Una decisione presa dopo la richiesta di archiviazione del pubblico ministero, in accoglimento dell’opposizione della Volpe.
Il Gip ha disposto che il pm "entro dieci giorni disponga l'imputazione nei confronti di Magalli".
ha spinto è stata giudicata lesiva della reputazione della Volpe.
Durante una puntata della trasmissione I fatti vostri, la Volpe rivelò l’età di Magalli che nel luglio del 2017 ha compiuto 70 anni, che per questo motivo l’accusò di essere una “rompi…”. L’epiteto suscitò polemiche, soprattutto sui social, dove Magalli, nel rispondere ad un post, precisò che non ce l’aveva con le donne, “che ho sempre rispettato e che forse si sentirebbero più insultate se sapessero come fa a lavorare da 20 anni…”. Per il Gip, al contrario del pm, questa frase è idonea già sul piano letterale a ledere la reputazione di Adriana Volpe.