LA DICHIARAZIONE

Dal Dolomiti Pride: «I patrocini ai pride non sono un danno erariale»

Il comitato organizzatore del Dolomiti Pride risponde all'esposto dell'associazione "Difesa dei valori"



TRENTO. «I patrocini ai pride - onerosi o morali che siano - non sono un danno erariale, ma un investimento per la crescita culturale e sociale di tutta la cittadinanza. Il danno erariale, semmai, è impegnare le procure in un'inutile lotta ideologica contro le persone Lgbt+».

Lo afferma il Comitato organizzatore del Dolomiti Pride commentando gli esposti presentati anche alla Corte dei Conti dal presidente dell'associazione "Difesa dei valori" Filippo Fiani. «Non ci sarebbe quindi nessuno scandalo se le amministrazioni pubbliche del Trentino - Alto Adige avessero finanziato direttamente la parata del pride, visto che questa manifestazione rappresenta da decenni e in tutto il mondo un momento fondamentale per la visibilità e il riconoscimento della comunità Lgbt+», si legge in una nota.

«Segnaliamo però a Fiani che il patrocinio concesso dal Comune di Bolzano è stato puramente morale e non ha comportato nessun contributo in denaro. Il Comune di Trento ha sì concesso un contributo economico al Dolomiti Pride, ma solo per quanto riguarda gli appuntamenti culturali che hanno preceduto la parata: mostre, conferenze e cineforum che hanno visto una larghissima presenza della cittadinanza e che hanno contribuito a creare le condizioni per un pride ampiamente partecipato e vissuto con consapevolezza».

«Ancora una volta - prosegue la nota - le azioni portate avanti dal fronte omo-bi-transfobico non fanno altro che creare confusione e mistificare la realtà, con un chiaro intento intimidatorio rispetto ai soggetti e alle istituzioni che supportano il diritto all'inclusione e alla libertà di espressione di ogni cittadino e cittadina».













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