salute

Dal 2 novembre scatta la vaccinazione antinfluenzale in Trentino: prenotazioni da oggi

L’Azienda sanitaria: il target principale sono gli anziani con più di 65 anni, obiettivo coprire il 75%



TRENTO. Non solo Covid. Dal 2 novembre parte la campagna di vaccinazione antinfluenzale in Trentino, dal proprio medico o pediatra di famiglia oppure nei centri vaccinali dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari.

Le prenotazioni al Cup online - precisa l’Azienda sanitaria - aprono da oggi (29 ottobre).

"Il target principale sono gli anziani con più di 65 anni, fascia d'età per cui vorremmo raggiungere la copertura del 75% fissata dal piano nazionale vaccini. L'ampia disponibilità di dosi garantirà un'adeguata fornitura a medici, pediatri e centri vaccinali e consentirà di rispondere alle richieste dei cittadini", commenta Maria Grazia Zuccali, direttrice del Dipartimento di prevenzione.

La vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente dal Servizio sanitario provinciale a medici e personale sanitario di assistenza, persone con più di 60 anni, donne in gravidanza e nel post partum, popolazione a rischio (malati cronici, familiari di soggetti ad alto rischio, caregiver etc.), bambini dai sei mesi ai sei anni, addetti ai servizi pubblici (forze di polizia e vigili del fuoco), persone che per motivi di lavoro entrano in contatto con animali (allevatori, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori, veterinari pubblici e privati etc.).

Vaccino raccomandato anche per donatori di sangue, personale dei servizi socio-educativi, dell'infanzia, del trasporto pubblico e lavoratori al dettaglio di generi alimentari e della grande distribuzione. 













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza