Il giallo di Bolzano

Dai vestiti di Benno un’altra prova della premeditazione dell’omicidio

Per ora l’amica Martina resta sul registro degli indagati per favoreggiamento. L’insegnante accusato del delitto dei due genitori diede alla donna da lavare tre t-shirt ed una maglietta Polo. Un cambio ingiustificato dopo un viaggio di pochi chilometri da Bolzano a Ora



BOLZANO. Martina, la commessa quarantenne iscritta sul registro degli indagati con l’ipotesi di accusa di favoreggiamento, sarà sicuramente risentita dalla Procura della Repubblica subito l’esito degli esami di laboratorio sui vestito di Benno Neumair che la donna ha consegnato ai carabinieri in ritardo, dopo aver lavato gli indumenti. 

La donna dovrà anche spiegare agli inquirenti perché non abbia ritenuto alquanto strano che il giovane, con cui aveva programmato di trascorrere la notte, si fosse presentato a casa sua (in notevole ritardo) con diversi indumenti da mettere in lavatrice. Saranno decisivi i responsi dalle analisi di Parma.

Nella città ducale Sono iniziate le fasi peritali sui reperti di sangue rilevati sul ponte dal quale secondo, l’accusa sarebbero, stati gettati nell’Adige i corpi di Laura Perselli e Peter Neumair. Come noto i primi risultati saranno consegnati agli inquirenti e alla giudice Carla Scheidle l’8 aprile prossimo. Il 30 marzo precedente saranno resi noti i risultati delle verifiche informatiche su computer, chiavette Usb e telefonino in uso al presunto omicida.

Sul fiume Adige, intanto, i sub del Centro carabinieri sommozzatori di Genova Voltri hanno continuato il loro lavoro di ricerca sui fondali del fiume. Terza giornata di operazioni che non ha dato i risultati sperati.













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