Da oggi si torna a cercare il corpo di Peter. Lo psichiatra: «Serve una perizia accurata»
Sul corpo di Laura Perselli rilevati alcuni segni evidenti sul collo. Ma si tratta di una indicazione provvisoria che dovrà essere confermata dall’autopsia. Oggi confermata l’udienza al tribunale del riesame promossa dagli avvocati difensori: verrà chiesta la revoca della custodia cautelare
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LE FOTO: A Laghetti di Egna anche i carabinieri/ Le drammatiche ricerche di oggi/ I sub dei vigili del fuoco nell'Adige/ Ad Ora il ritrovamento del corpo con il gommone
BOLZANO. Riprendono oggi (9 febbraio), condizioni meteo permettendo, le ricerche nell’Adige del corpo di Peter Neumair. L’uomo scomparso da Bolzano con la moglie lo scorso 4 gennaio. Sabato scorso, in un’ansa del fiume qualche centinaia di metri a nord del ponte di San Floriano, poco distante dall’abitato di Laghetti, nel comune di Egna, è stato trovato il corpo della moglie di Peter.
“I familiari – questo hanno spiegato dalla Procura – hanno riconosciuto alcuni effetti personali rinvenuti come appartenenti a Laura Perselli. Nelle prossime ore verrà effettuato l’esame del Dna per avere un riscontro scientifico dell’identità della salma. Per accertare l’esatta causa della morte verrà anche effettuata l’autopsia. Ulteriori informazioni verranno date all’esito dell’esame autoptico”.
Negli scorsi giorni, si è saputo domenica, nell’Adige si sono trovati i scarponi di Peter. Del ritrovamento del corpo di Laura è stato informato anche Benno Neumair, il figlio dei coniugi scomparsi in carcere con l’accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere.
Ipotesi strangolamento
Si svolgerà nei prossimi giorni l'autopsia sul cadavere di Laura Perselli (a destra nella foto con la figlia), la donna di 68 anni che era scomparsa nel nulla lo scorso 4 gennaio assieme al compagno Peter Neumair. La Procura non ha ancora comunicato la data dell'esame autoptico, anche perché la difesa ha chiesto che venga eseguito in incidente probatorio.
Gli avvocati difensori di Benno Neumair, quindi, nomineranno un loro consulente per assistere all'autopsia, che sarà eseguita dal dottor Dario Raniero dell'Istituto di medicina legale di Verona.
Sul cadavere sarebbero presenti dei segni evidenti: non si può escludere che essi siano conseguenti a ferite mortali, forse anche da strangolamento, ma non si può escludere nemmeno l'ipotesi contraria, che siano stati cioè provocati accidentalmente dalla lunga permanenza del cadavere nel fiume.
Sarà comunque l'autopsia, che dovrebbe svolgersi tra domani e giovedì, a chiarire le cause del decesso, dando un contributo decisivo alla soluzione del giallo. Questo pomeriggio, alle 15 in tribunale a Bolzano, si svolgerà l'udienza al Tribunale del riesame.
Parla il professore di psichiatria forense
Anche il professor Guglielmo Gulotta (già intervenuto a Bolzano ed in ambito nazionale per altri casi delicati), avvocato e professore di psichiatria forense, interviene sul giallo di Bolzano. «Sono al corrente che al momento tutti gli indizi convergono sul figlio Benno - dice - ma se io dovessi occuparmi del caso cercherei di ottenere una perizia psichiatrica basata sulle neuroscienze. A Como abbiamo ottenuto che ad una donna accusata di aver ucciso la sorella e di aver tentato di uccidere i propri genitori i giudici abbiano riconosciuto la semi infermità mentale, nonostante la Procura avesse chiesto la condanna all’ergastolo. Nel corso della perizia è infatti emerso che l’imputata nella parte frontale del suo cervello soffriva di anomalie che rendevano per lei difficile controllare delle pulsioni».